«Tesoretto» per Palazzo Rosso Sbloccati 4,5 milioni di euro

L’annuncio del consigliere Roccon: «Ora le opere pubbliche in attesa»

BELLUNO Buone notizie per il capoluogo: il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) sblocca 4,5 milioni di euro di avanzo di amministrazione del 2017. Lo rende noto il consigliere dell’opposizione, Franco Roccon (Civiltà Bellunese) che, nel consiglio comunale di giovedì scorso ha presentato un ordine del giorno (Odg) — approvato all’unanimità — richiedendo l’applicazione delle due sentenze della Corte Costituzionale emesse a seguito dei ricorsi di Veneto, Friuli- Venezia Giulia e Trentino e che indicano ai comuni di disporre senza limiti di utilizzo dell’avanzo di amministrazione e del Fondo pluriennale vincolato del bilancio 2017.

«Malgrado l’assessore al bilancio Lucia Olivotto fosse contraria all’approvazione di una specifica delibera, così come qualche componente della maggioranza — afferma Roccon — l’Odg presentato in sostituzione è passato all’unanimità. Questo documento dà al Comune la facoltà di poter utilizzare i 4,5 milioni di euro di avanzo di amministrazione per le numerose opere pubbliche inserite nel Piano triennale e nel Fondo pluriennale vincolato».

Ma se il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, nell’anticipare la circolare del ministero che «sblocca gli investimenti per i Comuni» può affermare che «finalmente dopo 5 anni di centrosinistra in cui nulla è stato fatto per i Comuni, la Lega è riuscita a dare risposte concrete ai territori», il deputato bellunese Roger De Menech e la consigliera regionale Francesca Zottis (entrambi del Pd) si scagliano contro la Lega che «imbroglia i Comuni. Dopo aver tolto al Veneto 143,5 milioni del Bando periferie, per le amministrazioni locali arriva la beffa». Aggiungono De Menech e Zottis: «Il viceministro dell’Economia Garavaglia aveva rassicurato le amministrazioni locali sostenendo che il blocco dei finanziamenti, 1,6 miliardi di euro in tutta Italia e 143,5 milioni in Veneto, sarebbe stato compensato dallo sblocco degli avanzi di amministrazione dei Comuni previsto con la prossima Legge di bilancio. Peccato che in Veneto non sarà possibile: l’assessore regionale Forcolin ha già risposto picche ed è stata approvata all’unanimità una delibera di giunta che boccia questa ipotesi».

In effetti tutto tace sul fronte del «Bando periferie». Domenica scorsa sono scaduti i dieci giorni promessi dal premier Conte per sbloccare i soldi congelati nel decreto Milleproroghe. «Siamo in contatto continuo col governo — commenta il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro — e attendiamo di capire se e come s’interverrà. Per ora abbiamo in mano la solenne promessa di Conte di risolvere la questione, anche se non capisco come possa una circolare modificare un decreto legge. Non si tratta solo di spostare più in là di due anni l’esecuzione dei progetti, ma posticipare l’erogazione di fondi già previsti vorrebbe dire far fuggire gli investitori privati, con danni economici immaginabili».

Stamattina, intanto, Comune di Belluno, Provincia e Alpe del Nevegàl incontreranno a Venezia l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, per parlare del futuro del Colle. Servono soldi per salvare la stagione invernale, ma soprattutto un progetto a lungo termine, come auspica il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi. «Non so ancora nel dettaglio cosa proporrà il Comune capoluogo che di questa partita dev’essere il capofila — spiega Bortoluzzi — Certo però che non è più tempo di interventispot. Serve una strategia a lungo termine per rilanciare il Nevegàl, in un’ottica più ampia, che coinvolga anche le altre stazioni sciistiche delle Dolomiti. Sull’Alpe hanno imparato e imparano a sciare moltissimi giovani non solo Bellunesi. Sul Nevegàl sono impiegati oltre 120 maestri di sci, è una località strategica per avvicinare la gente a questo sport».

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