Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Bene lo sblocco dei fondi, ma non basta» A Ca’ Sugana 5,2 milioni. Roncade il primo a investire. Favero (Montebelluna): «Ora fateci assumere»
TREVISO Novanta milioni di euro nei cassetti. In piccola parte utilizzati, ma per la gran parte accantonati e intoccabili fino a due giorni fa. Dai 5,2 milioni di Treviso agli 8 mila euro di Spresiano, l’avanzo di amministrazione dei Comuni della Marca è un tesoretto che può diventare fondamentale per l’erogazione di servizi. Il ministero delle Finanze ha dato la possibilità ai sindaci di utilizzarlo nel bilancio di previsione 2019, sbloccando opere e investimenti. Plaude la presidente dell’Associazione Comuni della Marca, Maria Rosa Barazza: «In base ai dati del 2016 – spiega - gli avanzi di amministrazione hanno superato i 127 milioni in provincia ma il risultato va depurato delle quote accantonate e vincolate. Il blocco riguarda la quota destinata agli investimenti e, con una proiezione, si aggira intorno ai 90 milioni». Non sono risorse del tutto aggiuntive, a determinate condizioni alcuni Comuni li hanno già utilizzati. Ma il saldo positivo è notevole.
Il primo Comune a partire è stato Roncade, deliberando l’utilizzo dell’avanzo a fine settembre, in anticipo sulla circolare della Ragioneria dello Stato, in attuazione di due sentenze della Corte Costituzionale: 280 mila euro la cifra accertata dal rendiconto di aprile che servirà a sistemare piazza I° maggio e alla manutenzione delle strade. «Una scelta coraggiosa portata avanti nonostante pareri contrari e critiche timorose di sanzioni - dice il sindaco Pieranna Zottarelli -. Il governo aveva l’obbligo di adeguarsi. L’avanzo rappresenta soldi già versati dai cittadini e risparmiati dal Comune. L’autonomia si attua con i fatti, non a parole». «La circolare del Mef è positiva ed era un dovere, ma non possiamo accontentarci – sottolinea Marzio Favero, sindaco di Montebelluna e coordinatore del tavolo sulla finanza pubblica dell’associazione-. Ora vanno sbloccate le assunzioni e ripristinati i trasferimenti dello Stato ai Comuni, azzerati in 5 anni, che limitano spese e manutenzioni». Montebelluna non ha avanzo spendibile: l’ha utilizzato per l’estinzione dei mutui, operazione concessa perché le quote non vengono computate negli equilibri di bilancio. «Ma i piccoli Comuni virtuosi che avevano estinto i mutui non avevano più spazi di manovra. La partita dell’autonomia parte anche da qui». Dal Pd si alza la voce del capogruppo del capoluogo Stefano Pelloni: «Non è un merito del governo Lega-5 Stelle, ma l’applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale del 2017. Al Comune di Treviso arriveranno poche risorse e sarà difficile spenderle entro l’anno. Resta alta la guardia sul bando periferie, rimangono pochi giorni per il decreto che salverà i 14 milioni. Il sindaco Conte pensi a questo, non ai taser per la polizia locale».