Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Wi-fi, satellite e telecamere: in servizio i nuovi bus hi-tech «I nostri mezzi sono sicuri»
TREVISO Tutti i mezzi Mom sono osservati speciali: non da ieri, dopo che un autobus a metano ha preso fuoco in tangenziale a Treviso, ma periodicamente e costantemente. Solo che qualche attenzione in più adesso sarà necessaria, passando al setaccio tutti i veicoli con le stesse caratteristiche di quello infortunato. L’incidente di mercoledì mattina è dovuto con buone probabilità alla rottura di una turbina: «Le bombole non sono esplose, sono sfiatate – precisa Giacomo Colladon, presidente e storico direttore dell’azienda -. E non paragonate quello che è successo a Treviso con Roma, noi abbiamo avuto due casi in quarant’anni, a Roma sono 18 dall’inizio dell’anno». Insomma, un incidente imprevedibile sul quale sono in corso accertamenti. Il rogo dell’autobus di linea è ancora negli occhi di tutti: fiamme e una colonna di fumo mentre la tangenziale si riempiva di pendolari, la strada bloccata per due ore, il traffico di Treviso in tilt. Ma non sono le revisioni a mancare: «Ogni mezzo, che percorre mediamente 400 km al giorno, viene controllato in officina 13 volte nei 12 mesi» spiega Colladon.
Il sindaco Mario Conte ha affidato agli uffici lo studio di un piano di emergenza nei casi in cui la tangenziale dovesse di nuovo bloccarsi, per non paralizzare tutto il quadrante viabilistico: «Coinvolgeremo anche i Comuni vicini».
Ieri intanto sono arrivati altri venti veicoli per il servizio urbano ed extraurbano, a sostituzione di altrettanti mandati «in pensione»: dotati di wi-fi, controllo satellitare, telecamere di sicurezza per viaggiatori e autisti, pedane per agevolare i passeggeri con disabilità e monitor informativi a bordo, per le indicazioni sul percorso e comunicazioni agli utenti. Acquistati grazie al contributo della Regione Veneto (investimento totale da 6 milioni di euro, 2,5 autofinanziati da Mom), sono mezzi ecologici Euro 6 e già in servizio: metà è destinata alle aree urbane di Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Montebelluna. Alla presentazione dei nuovi mezzi c’era anche l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti, con la quale è già aperto il dialogo anche sulla stazionetta di Santi Quaranta, da utilizzare come interscambio fra ferro e rotaia a servizio delle scuole: il costo dell’operazione è particolarmente ingente, per poter realizzare il piano serviranno anni e diversi milioni di euro. E ancora non è chiaro chi li metterà.
Colladon L’incidente non può paragonarci a Roma
Conte Un piano per non paralizzare la viabilità