Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Casa di riposo di Sedico L’accusa: un dipendente molestava la collega da anni
BELLUNO Violenza sessuale in Casa di riposo. Palpeggiamenti, carezze, effusioni: solo alcuni dei gesti che Nildo Sossai, 66enne di Sedico avrebbe rivolto a una 51enne compaesana. La donna, però, non era consenziente e l’ha denunciato.
Ieri il 66enne è stato rinviato a giudizio per i reati di violenza sessuale e stalking. I due si sarebbero conosciuti nella Casa di riposo di Sedico in cui lavoravano. Lui come magazziniere, lei come addetta alle pulizie. Secondo la Procura l’avrebbe minacciata, pedinata e molestata per quattro anni, dal 2014 al 2018, sia sul posto di lavoro che fuori dalla sua abitazione. Gli approcci e le proposte sessuali sarebbero state continue tanto da generare nella donna una tachicardia e una prostrazione psicologica certificate dalla Cardiologia di Belluno.
L’ossessione verso la 51enne avrebbe raggiunto l’apice nel febbraio scorso. L’uomo si nascondeva nei corridoi della Casa di riposo e sbucava fuori all’improvviso sorprendendola alle spalle. Poi la obbligava a subire atti sessuali contro la sua volontà toccandola ovunque.
Ieri il Tribunale di Belluno ha condannato a un anno di carcere Elena Baldessari, la 69enne veneziana accusata di omicidio colposo stradale e fuga dall’incidente. Il 31 agosto 2013 tornando dalla casavacanze a Sappada la donna aveva sorpassato in linea continua facendo cadere una moto che proveniva dal senso opposto. Il 44enne di Dosoledo Gianfranco Bassanello era morto mentre l’amica che trasportava aveva riportato ferite gravi. I parenti del motociclista hanno chiesto oltre un milione di euro di risarcimento, ma se ne riparlerà in sede civile.