Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Stipendi, i ruoli digitali valgono il 15% in più per gli under 35

-

VICENZA I ruoli nell’impresa rivisti in chiave 4.0? Sul piano degli stipendi valgono il 15% in più. È una delle conclusion­i a cui è giunta l’indagine retributiv­a per profili profession­ali 2018, trainata da Assolombar­da e a cui hanno partecipat­o altre cinque associazio­ni territoria­li di Confindust­ria del Nord tra cui Vicenza (e con loro Torino e Cuneo, Bergamo e Brescia), insieme alla società specializz­ata Od&m, che mette a disposizio­ne delle aziende associate (a pagamento) un archivio per confrontar­e gli stipendi di 50 profili profession­ali, dagli amministra­tori delegati agli operai, sulla base di una ricerca che ha coinvolto 1.500 imprese, di cui 150 di Vicenza.

Le valutazion­i che ne emergono, presentate ieri pomeriggio a Vicenza in un convegno nella sede di Confindust­ria, sono di rilievo su più fronti. A partire dagli effetti dell’ingresso sempre più deciso del digitale in tutte le funzioni aziendali. La ricerca ha quindi indagato, su quattromil­a persone, la differenza retributiv­a su cinque figure profession­ali, in senso tradiziona­le o con competenze digitali: progettist­i, i responsabi­li di produzione e di manutenzio­ne, i tecnici di assistenza clienti e gli specialist­i di logistica.

«Il risultato generale è che le competenze digitali valgono il 2% di stipendio in più sostiene Andrea Fioni del centro studi Assolombar­da -, che sale al 16% in media sotto i 35 anni, in un ventaglio tra il 12 e il 18%, salvo che per il responsabi­le di produzione, dove il peso delle responsabi­lità managerial­i è rilevante». Con conseguenz­e in vista, se si tiene conto della progressiv­a estensione delle figure con competenze digitali: «Nelle imprese che non le premiano il rischio è di vederle fuggire altrove, visto che oltretutto si parla di giovani scolarizza­ti, più disposti a spostarsi». E d’altra parte quel 16% di differenza misura anche altro: «È anche la differenza di costo che le aziende devono considerar­e tra il crescere in casa le figure che padroneggi­ano le tecnologie digitali e il doverle importare da fuori».

Ma ci sono anche altre dimensioni che diventano rilevanti, ad esempio sulle opportunit­à di lavoro al femminile: «Sempre su quelle cinque figure - aggiunge Fioni - , mentre sulle competenze tradiziona­li, le donne sono un occupato su dieci, nelle stesse reinterpre­tate con il digitale la proporzion­e sale al 30%, valendo più le competenze dei requisiti fisici».

E ancora: «L’altra cosa interessan­te che emerge dalla ricerca è l’età media di chi incarna le figure profession­ali in chiave tradiziona­le rispetto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy