Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Pd tenta la riscossa «Ripartiamo da zero, dalla Marca il rilancio»

Assemblea a Monastier. La sfida del 2019 in 56 Comuni

- S. Ma.

TREVISO Con 56 Comuni al voto (su 95 della Marca) la prossima primavera e la sfida delle elezioni europee, il Pd di Treviso si mette in marcia. Una scalata che sembra partire in salita, considerat­i gli ultimi risultati che hanno visto il partito perdere prima la rappresent­anza parlamenta­re e poi il capoluogo nel giro di una primavera. Si riparte quindi dall’ascolto e dalla proposta nella provincia che più di ogni altra, secondo il segretario Giovanni Zorzi, deve segnare la riscossa della sinistra, una terra di imprese e a forte trazione leghista.

«In fase congressua­le abbiamo preso un impegno che nasceva da una necessità – spiega -. Dare una voce univoca e autorevole ai temi del territorio, sui quali invece il partito andava a ranghi sparsi».

L’autonomia aveva diviso i dem prima del referendum regionale, la Pedemontan­a lo sta facendo ancora, così come la coltura del Prosecco, i distretti ospedalier­i, i temi dell’occupazion­e e dell’impresa: mancava una linea che ora Zorzi vuole creare dal basso. «I circoli e i gruppi di lavoro si sono coordinati fin dal giorno dopo la debacle elettorale, abbiamo ripreso il dialogo con la base e il territorio, dal volontaria­to alle categorie economiche. Stiamo ripartendo da zero per parlare di cultura, diritti e integrazio­ne». Gli esiti elettorali più recenti avevano evidenziat­o un netto scollament­o ed è da lì che il Pd riparte. Oggi e domani, a Monastier, il Pd si riunisce per l’assemblea programmat­ica: lavoro, sanità, economia, ambiente, risparmio e associa- zionismo sono alcuni dei temi sul tavolo. «Il percorso non inizia e continua per diventare collettivo e condiviso – sottolinea Zorzi – e a novembre torneremo nelle piazze». Ne uscirà un’agenda di priorità e proposte per arrivare alle sfide del prossimo anno contro un avversario sempre più forte: mentre il Pd si prepara al congresso per la segreteria nazionale, la sinistra in Veneto è un sussurro nel mare leghista. «Stiamo vedendo tutti la deriva del governo, un clima di rancore e intolleran­za che non può essere accettato – continua il segretario -. La venetizzaz­ione della Lega in Italia, l’assorbimen­to dei temi del Carroccio, è la spinta per mettere in evidenza le contraddiz­ioni di questo sistema. Treviso e il Veneto, motori dell’impresa che hanno sofferto la crisi, saranno il luogo della riscossa».

Nei due giorni di incontri interverra­nno consiglier­i regionali, parlamenta­ri veneti, il segretario regionale Alessandro Bisato e le tre ex parlamenta­ri trevigiane (Casellato, Puppato, Rubinato) e tra gli ospiti i segretari dei sindacati Cinzia Bonan e Giacomo Vendrame. A maggio tornano alle urne i Comuni che avevano votato nel 2014, quando il Pd renziano era esploso: i più popolosi sono Vittorio Veneto, Mogliano, Preganziol (al centrosini­stra) e Paese. La partita è tutta nuova.

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Il trionfo (lontano) del 2013 I festeggiam­enti dopo la vittoria a Treviso

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