Dieci anni di carcere per una caldaia difettosa: ingegnere preso a Conegliano

Esplosione in Albania, ferite due persone. Era ricercato in tutta Europa

CONEGLIANO Quando, nel cuore della notte, gli agenti del commissariato di Conegliano hanno bussato alla porta della sua stanza d’albergo, Rexhep Kaliqi, 55enne ingegnere macedone, è rimasto in silenzio. Forse si aspettava che, prima o poi, il passato tornasse a chiedergli il conto. E così è stato, con un ordine di cattura internazionale emesso dalle autorità dell’Albania.

L’uomo, che vive a Zagabria, in Croazia, dove ha aperto un’azienda di termoelettrica, era un ricercato. Nessun omicidio o traffico di droga, ma un incidente sul lavoro. Lo scoppio di una caldaia, che lui aveva progettato e installato, che il 14 ottobre 2014 aveva ferito gravemente due persone in Albania. Per quelle lesioni Kaliqi è stato processato e, nel 2016, condannato a una pena di 10 anni. In contumacia perché l’ingegnere, subito dopo l’incidente, aveva fatto perdere le proprie tracce.

Si era trasferito in Croazia, dove ha avviato la sua attività. Quel lavoro che l’ha portato nella Marca un paio di setti- mane fa. Dopo una tappa in Germania, infatti, l’ingegnere 55enne, insieme ai suoi due soci, ha preso una stanza all’hotel Eurorest di Conegliano dal quale faceva la spola con Vittorio Veneto, dove lo portavano i suoi affari. Fino alla notte del 28 settembre scorso, quando l’incrocio dei suoi dati forniti - come da prassi dall’hotel con quello delle banche dati ha fatto scattare l’alert. Dal luglio scorso, quando la sentenza è diventata definitiva, su di lui pendeva il mandato di cattura, eseguito dagli uomini del commissario Massimo Olivotto. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Santa Bona e sarà presto estradato in Albania.

Stangato Rexhep Kaliqi, 55 anni, l’ingegnere macedone ricercato per un incidente, peraltro senza alcuna vittima