Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nevegàl, la salvezza dello sci costa soltanto 30 mila euro
La cifra per consentire la stagione invernale. Lunedì l’«Alpe» decide
BELLUNO Nevegàl, mancano ancora 30 mila euro per salvare la stagione invernale. Soldi che dovrebbe, almeno in buona parte, mettere la Regione, almeno secondo le rassicurazioni verbali dell’assessore al Turismo, Federico Caner, nell’incontro di giovedì scorso con Comune di Belluno, Provincia, Alpe del Nevegàl e una rappresentanza degli operatori del Colle.
Il nodo è come la Regione possa intervenire: escluso in partenza un contributo diretto alla società che gestisce gli impianti di risalita (si configurerebbe come un aiuto illecito a una singola attività), i tecnici di Regione e Comune capoluogo stanno valutando la formula corretta per erogare i soldi promessi.
Il tempo a disposizione non è molto: lunedì si riunirà l’assemblea dei soci di «Alpe del Nevegàl» che ha già anticipato come, in mancanza di atti concreti, («basterebbe un impegno scritto da parte della Regione» ha fatto sapere il presidente Maurizio Curti) sarà costretta ad alzare bandiera bianca.
Ma è ormai chiaro che il futuro del Nevegàl va riscritto secondo un progetto di ampio respiro. L’incontro di giovedì ha visto convergere tutti i soggetti coinvolti verso la decisione di aprire un tavolo di lavoro con lo scopo principale di progettare il futuro dell’Alpe, coinvolgendo nel percorso anche gli altri comprensori sciistici, a partire dal Dolomiti Superski.
«Il Nevegàl è patrimonio dell’intera regione — commenta Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale a Palazzo Piloni e nel direttivo della Fisi (Federazione sport invernali) Veneto — Ogni anno, con 120 maestri di sci, imparano a sciare sul Colle circa 2.500 ragazzini. Occorre progettare il futuro facendo rete tra enti pubblici, impiantisti e operatori della ristorazione, dell’intrattenimento e ricettività».