Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Un bosco verticale sulla Restera
Treviso, progetto firmato da Boeri sul modello milanese: tre edifici e 60 appartamenti
TREVISOLa firma di Stefano Boeri, uno dei più noti architetti su scala mondiale, si legge sulle facciate, sul verde che cresce fra terrazze e vetrate. È come se il suo nome fosse scritto su ogni facciata e su ogni albero, scorrendo i rendering del progetto: ricorda Milano, ma è pensato sulla dimensione e le peculiarità di Treviso. Il «Bosco verticale» in Restera ancora non si vede ma ha già cominciato a crescere: saranno tre edifici per 60 appartamenti totali.
TREVISO La firma di Stefano Boeri, uno dei più noti architetti su scala mondiale, si legge sulle facciate, sul verde che cresce fra terrazze e vetrate. È come se il suo nome fosse scritto su ogni facciata e su ogni albero, scorrendo i rendering del progetto: ricorda Milano, ma è pensato sulla dimensione e le peculiarità di Treviso. Il «Bosco verticale» in Restera ancora non si vede ma ha già cominciato a crescere. Nei giorni scorsi è stato abbattuto il muro di 4 metri che separa la passeggiata pedonale dalle ex officine abbandonate su cui sorgeranno le tre palazzine da sessanta appartamenti: entro ottobre 2020 il primo edificio sarà pronto, entro la primavera del 2021 l’ultimo.
Dopo la bonifica e le demolizioni, arrivate quasi a compimento, la proprietà ha voluto pensare subito al rapporto con la città: una recinzione dimezzata, di due metri di altezza e rientrata rispetto al Sile, per ospitare postazioni con attrezzature per l’attività fisica outdoor, perché il lungo fiume sia un valore aggiunto per gli inquilini e per i tanti trevigiani che amano quello spazio immerso nella natura, a due passi dall’acqua.
Le prime immagini di come sarà Ca’ delle Alzaie, progetto del gruppo Cazzaro Costruzioni, sono apparse sul sito internet venerdì pomeriggio: «Logge alberate e un ecosistema sospeso», con oltre cinquecento piante e una superficie verde di oltre due ettari, paragonabile a dieci Piazze dei Signori. È quasi un anno che si parla di questa idea, a Treviso, e grande era la curiosità per scoprire quale sarebbe stato il tocco dell’architetto milanese. Ci sono alcune proiezioni sugli interni, ma soprattutto si scopre l’involucro del complesso di pregio, che nasce fra il fiume e viale IV Novembre, a ridosso delle mura.
Il «Bosco Verticale» di Boeri nel centro della città meneghina (un modello di residenza sostenibile e riforestazione metropolitana, premiato come il «grattacielo più bello del mondo» nel 2015) arriverà su scala ridotta anche nel quartiere di Fiera. Boeri era stato in sopralluogo a Treviso prima di accettare l’incarico di progettista per l’azienda padovana: nella Marca ha raccolto la sfida e fra poco più di due anni quegli edifici saranno abitati. «Volevamo un inserimento delicato dell’edilizia sul sistema del fiume – spiega l’architetto Gianmarco Cazzaro – e nessuno meglio di Boeri avrebbe potuto interpretare questa esigenza. Il suo lavoro è stato un segno di rottura rispetto al passato, introducendo un verde ormai indispensabile in ogni nuova costruzione, per dare valore all’esterno e creando un collegamento con la Restera». Un nome che è una garanzia: «L’interesse sul mercato è già stato testato, abbiamo già ricevuto proposte di acquisto per il 50 per cento degli appartamenti».
L’ente Parco del Sile sta pensando anche a un ponte pedonale che colleghi la sponda sinistra del Sile, dove sorgono le abitazioni, e quella destra, dove si trova l’ospedale Ca’ Foncello oggi e dove sorgerà la Cittadella della Salute entro il 2021. Tempi e modi dell’intervento non sono ancora definiti ma la volontà è stata più volte dichiarata. La Restera da anni ha bisogno di una riqualificazione e non è escluso che, nei prossimi due anni, si possa raggiungere un accordo per un progetto che parta da Ca’ delle Alzaie e arrivi fino al Ponte della Gobba, grazie anche alla collaborazione dei privati.