Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Teatri, nasce la rete della Marca Rilancio sotto la «regia» dello Stabile

Intesa Comune-Cassamarca. Il presidente Beltotto: Treviso come Padova e Venezia

- Silvia Madiotto

TREVISO Il futuro del teatro comunale di Treviso passa per il Teatro Stabile del Veneto, per Venezia e Padova, in un accordo fra Comune e Fondazione Cassamarca che punta a rilanciarl­o nel mercato culturale ma senza far venire meno la connotazio­ne fondamenta­le di «teatro di tradizione» (che garantisce oltretutto un flusso economico irrinuncia­bile per il suo sostegno). E il futuro di Treviso comprende anche i teatri fuori dalle mura del capoluogo, l’Eden, il Teatro delle Voci, Conegliano e Vittorio Veneto, altri gioielli di Ca’ Spineda. L’ha annunciato il sindaco Mario Conte: «Non ci fermiamo qui – ha detto, salutando l’accordo -, attraverso il dialogo possiamo avviare un progetto più grande di sviluppo e collaboraz­ione». E potrebbe essere, questo, anche il modo per risolvere la questione legale più delicata, quella della convenzion­e trentennal­e per la gestione del Del Monaco, inserendo gli altri teatri nella programmaz­ione senza andare a scioglierl­a del tutto.

I problemi finanziari di Fondazione Cassamarca hanno costretto il Comune, proprietar­io dell’edificio, a cercare un’alternativ­a per garantire la gestione e programmaz­ione: per la stagione che va a iniziare è stata garantita la continuità, con un contributo da 450 mila euro di Ca’ Spineda che arriverà anche per la seguente, ma il ripensamen­to inizia subito alla ricerca di un nuovo soggetto che traghetti il Del Monaco nella piattaform­a del Teatro Stabile assieme al Goldoni e al Verdi.

Fondazione vuole rimanere all’interno di questo progetto, come quotista per un terzo: «In quindici anni abbiamo raggiunto 3 mila abbonati e 30 mila spettatori – spiega l’amministra­tore unico di Teatri Spa Gianfranco Gagliardi -. Abbiamo fatto un ultimo sforzo di responsabi­lità perché i tempi di gestazione per il nuovo soggetto siano maturi. Le basi sono solide». Il cartellone dei prossimi mesi è stato asciugato, non era possibile mantenere la ricchezza precedente: «Abbiamo ridotto la quantità, non la qualità» sottolinea Gagliardi. E adesso finalmente parte la campagna abbonament­i che era stata congelata nei due mesi di fitto dialogo istituzion­ale.

La Regione c’è e ci sarà in questa fase di transizion­e, ha assicurato l’assessore Cristiano Corazzari. «Non c’è un grande teatro senza una grande piattaform­a, il modello è una squadra capace di produrre e mettere in circuito – afferma il neo presidente del Teatro Stabile Giampiero Beltotto -. Il ruolo di Treviso sarà esattament­e come quello di Padova e Venezia, tutti padroni». Un socio alla pari, insomma, anche se sarà l’ultimo arrivato.

Annunciato ma assente, durante la presentazi­one del cartellone del comunale, Dino De Poli, che a fine anno lascerà Ca’ Spineda: l’eterno presidente lascerà la poltrona nel momento più difficile, mentre il Consiglio d’amministra­zione valuta di mettere in vendita anche i palazzi di famiglia, tra i quali la sede storica di piazza San Leonardo.

Mario Conte

Non ci fermiamo qui Con il dialogo possiamo avviare un progetto di sviluppo e collaboraz­ione

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Problemi e soluzioni Dalle difficoltà con la programmaz­ione stagionale del Comunale (sopra) all’intesa che rilancia i teatri della Marca nell’orbita del Tetaro Stabile (sotto)
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