Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nevegàl, salvataggio in extremis Ok a stagione invernale ed estiva
I soci dell’«Alpe» in assemblea dicono sì, «ma per l’ultimo anno poi si vedrà»
BELLUNO Nevegàl salvato «in extremis», ma l’incertezza per il futuro rimane. L’accordo è stato trovato lunedì sera. Gli impianti apriranno in vista della prossima stagione invernale e pure in quella estiva grazie al contributo di Regione, Provincia, Comune di Belluno e Pro loco Castionese. L’«Alpe del Nevegàl», che ha in gestione le strutture e gli impianti di risalita dal 2012, ha già annunciato che sarà l’ultimo anno con l’attuale Cda (Consiglio di amministrazione), poi si vedrà.
«L’intento nel 2012 era di salvare il Colle da morte certa — ha spiegato il presidente Maurizio Curti — Per sei anni siamo riusciti a tenere aperta la società, ma nessuno ha mai detto che sarebbe stata un’operazione a tempo indeterminato. Ci impegniamo fin da subito a creare una cabina di regia col compito di trovare soggetti disposti a entrare nella società e a portare nuove risorse».
Il nodo del problema, che ogni anno torna a galla in modo sempre più prepotente, è il costo della «neve artificiale» circa 100.000 euro, sempre più necessaria col calo delle precipitazioni naturali. L’allarme era stato lanciato a maggio, ma è stato raccolto solo negli ultimi giorni. A inizio mese è nato un tavolo tecnico a Venezia. Poi l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner si è detto disposto a un contributo eccezionale in favore del Colle, la cui formula deve ancora essere decisa: la Regione è un ente pubblico, non può dare contributi diretti.
Palazzo Rosso invece metterà 50.000 euro, di cui 30.000 per l’acquisto di skipass a scopo promozionale e 20.000 per l’apertura dell’Info-point. «Interrompere l’attività sarebbe stato pericoloso — ha commentato il sindaco Jacopo Massaro — Si apre un periodo per evitare che quanto vissuto nelle ultime settimane non si ripeta più. Con la collaborazione di Venezia possiamo ragionare su interventi strutturali che mettano “in sicurezza” la situazione per i prossimi 10-15 anni».
Il Colle però ha bisogno anche di figure nuove che gli diano linfa vitale per sopravvivere e svilupparsi. «Penso alle attività che già svolgono questo lavoro nella parte nord della provincia — ha chiarito Curti — Sanno che il Nevegàl è una palestra: se muore il Colle moriranno anche gli introiti alle società più a nord di noi. Se nessuno si farà avanti decideremo cosa fare. Andiamo per gradi e cerchiamo di essere ottimisti».
Non ci sono novità per la nuova stagione. Apriranno le stesse piste da sci e ci sarà un aumento, forse, dei costi per lo ski-pass. Un aiuto importante dalla Pro loco Castionese che ha raccolto con una colletta 14.230 euro.
«Ora il futuro dipende da tutti noi — ha dichiarato il circolo Pd Castionese — Da un anno a questa parte abbiamo formato il gruppo #progettiamoilnevegaldomani e lavorato col territorio a una proposta per il futuro del Colle che sarà resa presto pubblica e in cui gli impianti di risalita rappresentano un pilastro irrinunciabile».
L’aiuto
La colletta della Pro loco Castionese ha raccolto 14.230 euro