Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sciopero alla Fedon Adesione massiccia, i sindacati: ridurre i 45 licenziamenti
ALPAGO Il 76% dei 199 dipendenti della «Fedon» nello stabilimento a Pieve d’Alpago ha aderito ieri allo sciopero di otto ore indetto dai sindacati per dire no ai 45 licenziamenti annunciati dall’azienda venerdì scorso. «Una così alta partecipazione — ha affermato Milena Cesca di Femca Cisl — si spiega con la grande preoccupazione dei lavoratori per quanto sta accadendo».
Secondo i sindacati, il piano di riduzione del personale annunciato da «Fedon» (azienda nell’occhialeria produttrice di astucci e nella pelletteria di borse e accessori per ufficio, viaggio e tempo libero), prevede un taglio di 25 impiegati e di dieci operai. Con l’esternalizzazione del magazzino, poi, lascerebbero l’azienda altri 10 dipendenti.
I sindacati incontreranno l’azienda a fine ottobre. La loro strategia è quella di puntare a una riduzione degli esuberi, «con uscite volontarie e incentivate» spiega Denise
Casanova (Filctem Cgil).
«Abbiamo anche chiesto di utilizzare altri ammortizzatori sociali — afferma la
Cesca — e continueremo a farlo. Contemporaneamente, è evidente che la “Fedon” debba presentare un piano di interventi, investimenti e strategie commerciali per il rilancio dell’impresa. Se prevarrà il buon senso, e la coerenza tra quello che si dichiara e quello che si fa, ci saranno buone chance di evitare i licenziamenti».
Però gli esuberi rappresentano quasi un quarto del personale, aggiunti a quattro altri recenti licenziamenti. Non sarà immediato trovare la quadra. «Vero — continua la Cesca — ma se c’è, come sembra esserci, la volontà dell’azienda di trovare un accordo con i sindacati, l’intesa non è impossibile».
L’azienda l’anno prossimo compirà cento anni. Secondo i sindacati, ha chiuso il 2017 con una perdita di quattro milioni e il primo semestre dell’anno in corso con un risultato netto in perdita per 3,2 milioni.
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