Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’uva è moldava, sequestrato il vino
Vazzola, blitz della Finanza alla cantina Contarini: inflitti 240 mila euro di multa
VAZZOLA (TREVISO) Produceva vino utilizzando uva proveniente dalla Moldavia, in violazione delle normative europee. Per questo la guardia di finanza ha stangato una cantina di Vazzola, la «Contarini» (la cui proprietà è stata rilevata, nel 2013, da un gruppo straniero) sequestrando 200 mila litri di prodotto e infliggendo 240 mila di multa. Il valore del vino si aggira sugli 800 mila euro: è stato inviato in distilleria per farne aceto ad uso industriale.
VAZZOLA Il vino prodotto in Moldavia, imbottigliato in Italia e venduto come Made In Italy inguaia la cantina Contarini di Vazzola. L’azienda vitivinicola, acquisita nel 2013 da un gruppo straniero, è stata oggetto di una verifica fiscale da parte della guardia di finanza. Ma, mentre bilanci e conti erano a posto, i finanzieri hanno notato qualche discrepanza nelle quantità di vino e mosto acquistate in Italia e quelle comprate in Paesi esterni non comunitari. E hanno deciso di approfondire, scoprendo così che, almeno dal 2014, l’azienda trasformava il vino moldavo in vino italiano in violazione della normativa comunitaria in materia di produzione e commercializzazione. È così scattato un sequestro di quasi 200 mila litri di vino, destinato alla grande distribuzione, che ora finiranno in aceto.
Non si tratta di Prosecco ma di varie tipologie di vino, in particolar modo spumanti, e non c’è nessun danno per la salute, ma una grave violazione delle norme europee e dei disciplinari di produzione, come sottolinea il colonnello Alessandro Serena, comandante provinciale della guardia di finanza: «Quello vitivinicolo è uno dei settori trainanti dell’economia italiana e in particolare della Marca Trevigiana, per questo la nostra attenzione è alta a garanzia e tutela dei consumatori».
L’indagine è stata condotta dagli uomini del nucleo di polizia economico-finanziaria guidati dal colonnello Fabio Marco Vetrano che, analizzando minuziosamente anche la contabilità della cantina, hanno appurato come 114.700 bottiglie di spumante pronto per la vendita erano state ottenute con vini provenienti dall’Est-Europa, anche se in etichetta era riportato che la produzione era avvenuta in Italia. Le bottiglie sono state sequestrate unitamente ad altri 111.500 litri di vino sfuso in fase di lavorazione, e allo stadio di seconda fermentazione con l’aggiunta di vino non comunitario. Un quantitativo che avrebbe consentito la messa in commercio di oltre 260 mila bottiglie, per un valore di circa 800 mila euro, destinate a supermercati in Italia e all’estero. Il vino posto sotto sequestro è stato sottoposto ad accertamenti e analisi che hanno confermato la provenienza non consentita dal disciplinare e, su disposizione del ministero delle Politiche Agricole, non essendo commercializzabile, è stato inviato in distilleria, per essere utilizzato nella produzione di aceto destinato a fini industriali. La Contarini, inoltre, ha ricevuto una sanzione amministrativa di oltre 240 mila euro.