Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Autonomia lombardo-veneta nel Def»

Pressing in Parlamento di Lega e M5s sul governo amico. Avanti col «regionalis­mo differenzi­ato»

- Martina Zambon

VENEZIA Autonomia, pressing del governo su se stesso si potrebbe dire. Ieri una risoluzion­e della maggioranz­a ha legato al Def, il documento di economia e finanza il cui esame è iniziato ieri in parlamento, l’autonomia.

Attenzione, però, non tutte le richieste di autonomia che negli ultimi dodici mesi si sono affastella­ti sulla scrivania del sottosegre­tario del Pd Gian Claudio Bressa prima e del ministro alle Autonomie Erika Stefani poi, bensì solo quelle ancorate al tema, dirimente, dei referendum popolari. E quindi Veneto e Lombardia. Insomma, Carroccio e M5s hanno votato compatti per l’inseriment­o nel Def delle due partite lombardo-venete. Un passaggio tutt’altro che simbolico. Tanto più se lo si lega al pressing della Regione. «La scorsa settimana - spiega il vice governator­e del Veneto Gianluca Forcolin - ho visto il ministro Stefani che ha onorato una promessa fatta durante l’estate: formalizza­re la modalità con cui procederà nel merito la richiesta di autonomia delle Regioni, vale a dire con binari distinti Regione per Regione. Di fatto, il documento sottoscrit­to allora da Bressa il 28 febbraio e riproposto a fine luglio proprio al nostro ministro (Stefani è stata rieletta in quota Lega ed è di Trissino, nel Vicentino). Una settimana fa il ministro ha approvato la via della trattativa distinta, materia per materia e Regione per Regione». Insomma, il cosiddetto «regionalis­mo differenzi­ato» visto dal Veneto come garanzia cruciale per portare a casa competenze (e soldi) veri e non finire nel calderone di provvedime­nti annacquati e validi per più Regioni.

Ieri, il ministro Stefani ha commentato così: «È stata ribadita la ferma volontà della maggioranz­a di governo di arrivare all’attuazione del regionalis­mo differenzi­ato sia per le regioni che hanno già formalizza­to la richiesta che per quelle che lo faranno. Ringrazio i parlamenta­ri della Lega e dei 5 Stelle che con la risoluzion­e di maggioranz­a votata alle Camere hanno dato ancora maggiore slancio al percorso intrapreso sull’autonomia. Per ogni istanza di autonomia formalment­e presentata è previsto l’esame di ogni singola richieste di competenza, declinata e precisata, in tavoli tecnici». Si torna, quindi, ai «tavoli tecnici» già aperti sul fronte veneto per 5 materie sulle 23 richieste. Si allontana la possibilit­à di portare a casa il risultato entro il 22 ottobre, anniversar­io del referendum ma si confida ancora di chiudere entro l’anno come, a più riprese, ha auspicato Zaia.

Il ministro Sull’autonomia è stato dato nuovo e maggiore slancio al percorso

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Referendum Luca Zaia la sera del 22 ottobre 2017 a Palazzo Balbi a Venezia
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