Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pedemontan­a e Tav, le battaglie grilline sul tavolo di Toninelli

- M.Za.

VENEZIA Lotta alla Pedemontan­a in game over per il M5s? Pare proprio di no a dar retta alle indiscrezi­oni che filtrano da Roma. Ieri, fino a tarda notte, nonostante il tour de force dell’approvazio­ne del Def alle Camere, un piccolo esercito di pentastell­ati veneti ha incontrato Danilo Toninelli, ministro alle Infrastrut­ture e Trasporti. Erano della partita i consiglier­i regionali Jacopo Berti, Manuel Brusco, Erika Baldin e Simone Scarabel (tutti, quindi, tranne la «frondista» Patrizia Bartelle)e i parlamenta­ri Federico D’Incà, Francesca Businarolo, Arianna Spessotto, Sara Cunial, Raphael Gualazzi, Alvise Maniero, Barbara Guidolin, Orietta Vanin, Giovanni Endrizzi e Gianni Girotto più l’ex senatore Enrico Cappellett­i e i tecnici del Mit. Pare che al ministro non sia piaciuto affatto il coro di sberleffi leghisti in Veneto sulla Pedemontan­a giudicata ormai «salva» per il mancato inseriment­o nella lista delle grandi opere sottoposte alla verifica costi/benefici nel Def. E già oggi Toninelli potrebbe annunciare un nuovo piano d’attacco alla superstrad­a che non va giù ai grillini veneti, soprattutt­o sul fronte dell’architettu­ra economica di un project financing travagliat­o al punto da essere ribaltato. L’arma più affilata che il ministro potrebbe usare è la costanza del magistrato Antonio Mezzera della Sezione di controllo della Corte dei Conti di Roma. Risale a pochi giorni fa l’ultima puntata di un carteggio ormai fitto fra la capitale e Venezia.

Nell’incontro fiume al Mit, il ministro si è ritrovato con una consistent­e pila di dossier particolar­eggiati portati dai compagni di movimento veneti. Dalla contestata Tav Brescia-Padova alla statale Romea passando per la spinosa partita delle Grandi Navi a Venezia e per la partita aeroportua­le. A indisporre il ministro, però, sarebbe stata proprio la Pedemontan­a che il Carroccio veneto difende a spada tratta e considera tema non negoziabil­e nelle complesse dinamiche del governo legastella­to. Tanto più che di opera completame­nte regionale si tratta. A dar man forte al M5s c’è però anche il Pd con l’ex senatrice Laura Puppato che parla di «bagno di sangue per i veneti» (espression­e cara proprio a Berti)e pure il consiglier­e regionale Andrea Zanoni che giusto ieri segnalava la scoperta di una discarica di rifiuti pericolosi a Volpago del Montello, lungo il tracciato: «Mi domando - chiede Zanoni come sia stata fatta la Via, Valutazion­e di impatto ambientale». Carroccio e categorie economiche (soddisfatt­e Confindust­ria Vicenza e Confartigi­anato) continuano a cantare vittoria. «Sono moralmente vicina al vicecapogr­uppo del M5s Berti che in queste ore ha scoperto di non essere minimament­e preso in consideraz­ione dai membri del suo partito che a Roma hanno deciso di proseguire con la Pedemontan­a» dice la capogruppo della lista Zaia, Silvia Rizzotto.

Lega e categorie Soddisfazi­one per il mancato inseriment­o della superstrad­a fra le opere in esame nel Def

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Attorno al ministro I grillini veneti con Danilo Toninelli, titolare del dicastero delle Infrastrut­ture

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