Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lui si dichiara innocente, il gip non gli crede
PADOVA Il giudice per le indagini preliminari Cristina Cavaggion ha convalidato il fermo di Amor Ben Lazhar Torch, il tunisino cui la Squadra Mobile di Padova addebita una parte delle 37 spaccate avvenute in città dalla primavera scorsa a inizio ottobre. Al momento l’uomo è accusato di almeno due colpi, stando al decreto la procura gli attribuisce l’effrazione della panetteria Carlotta in via Zabarella (che fece scalpore in quanto la titolare è figlia del presidente dell’Ascom) e di un negozio cinese alla Stanga. Davanti al giudice lo straniero ha negato tutto, accampando scuse e giustificazioni, alle quali il magistrato non ha creduto. Intanto sia la polizia che i carabinieri o indagano per accertare se l’uomo sia responsabile di altre effrazioni e furti. I militari, anche loro coinvolti nelle ricerche del ladro, o più probabilmente dei ladri, che hanno messo a segno i colpi, nelle ultime settimane avevano raccolto il dna di sette sospettati, e tra questi anche quello dell’arrestato. I tamponi effettuati si trovano ora al Ris e dovranno essere comparati con impronte lasciate da chi ha commesso le spaccate negli ultimi mesi, non è escluso che nei prossimi giorni si provveda a nuovi arresti. Del resto che i colpevoli possano essere più d’uno è un elemento condiviso anche dalla Procura (A.Pist. - Ro.Pol.)