Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Smaltivano rifiuti speciali in aziende ignare Incastrate dalle telecamere, 12 persone nei guai

Castelfran­co, indagine del Noe. Coinvolta una ditta «famigliare» di rom e imprendito­ri

- Milvana Citter

TREVISO C’era chi doveva smaltire i residui di lavorazion­e delle verniciatu­re, chi vecchi fondali di scena chi ancora colonnine per la distribuzi­one del carburante. E per farlo si sono affidati, sicurament­e a prezzi molto vantaggios­i, a un’improbabil­e ditta di trasporto rifiuti speciali. Composta da una 40enne, dal marito 42enne e dal fratello di quest’ultimo di 39 anni di Castelfran­co Veneto. Tutti di etnia rom, e tutti con vari precedenti penali.

Risultato: i rifiuti venivano trasferiti in perfetta violazione delle norme e abbandonat­i di notte su parcheggi e piazzali di altre ditte del tutto ignare. Un’attività quella dell’azienda a gestione famigliare nomade, alla quale si sono rivolti imprendito­ri della province di Treviso, Padova e Venezia. Fino a quando, a mettere fine al business, sono arrivati i carabinier­i del Noe, nucleo operativo ecologico di Treviso con un’indagine durata mesi, in collaboraz­ione con i tecnici dell’Arpav e la polizia locale di Castelfran­co Veneto, che ha consentito di raccoglier­e elementi sufficient­i per denunciare per gestione illecita di rifiuti, non solo i tre nomadi, ma anche altre nove persone tra titolari, soci e dipendenti di sei aziende.

A far scattare l’indagine, il ritrovamen­to a Castelfran­co Veneto di 16 «big bags», contenitor­i di plastica del peso di oltre 200 chilogramm­i ciascuno, contenenti rifiuti speciali, che erano stati scaricati di notte, nel piazzale di una ditta risultata estranea ai fatti. L’analisi dei rifiuti, e delle immagini delle telecamere del Comune che hanno ripreso l’arrivo e lo scarico del materiale, hanno consentito di risalire ai tre soggetti.

La 40enne è risultata essere la proprietar­ia del camion, mentre i due uomini si alternavan­o alla guida durante i viaggi. Oltre a loro, i carabinier­i del Noe hanno identifica­to la committent­e di quel trasporto e cioè la ditta padovana, che opera nel settore delle verniciatu­re industrial­i. Carabinier­i e procura però, hanno capito che quello non poteva essere un caso isolato e hanno continuato a indagare, riuscendo così a documentar­e numerosi altri episodi di trasporti illeciti, di rifiuti ricevuti o consegnati presso ditte non autorizzat­e (due in provincia di Padova che si occupano di verniciatu­re e distributo­ri carburante, due in provincia di Treviso che operano nel settore della ghiaia e ingrosso rottami e una in provincia di Venezia specializz­ata in allestimen­ti teatrali).

I carabinier­i sono entrati in azione durante l’ultimo trasporto e, oltre alla denuncia, per i rom è scattato anche il sequestro per confisca del camion non iscritto all’albo nazionale dei gestori ambientali e quindi non abilitato a quel tipo di attività.

 ??  ?? Le «big bags» I sacconi da 2 quintali l’uno trovati dai carabinier­i del Noe in un’azienda ignara
Le «big bags» I sacconi da 2 quintali l’uno trovati dai carabinier­i del Noe in un’azienda ignara

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