Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gara d’appalto truccata in ospedale Riprende il processo «congelato»
Morì cadendo dal trattore: patteggia l’amico che gli diede passaggio
BELLUNO Il processo era stato sospeso per mesi, ma è ripreso ieri mattina quando il perito del giudice ha confermato la capacità di Giambattista Azzoni, l’ex dirigente 60enne dell’Usl 2 di Feltre accusato di turbativa d’asta, di seguire l’intero procedimento penale. Alla sbarra insieme a lui, per lo stesso reato, gli imprenditori feltrini Gabriele Fent e Fabio Cassol, di 55 e 51 anni.
I fatti risalgono al 2012 e riguardano una gara d’appalto da 70.000 euro indetta per la gestione dei rifiuti dell’ospedale «Santa Maria del Prato» a Feltre. Le società partecipanti sembravano cinque, ma tre di esse (Ecostudio ambiente, Sfera Qualità e Henergya) erano riconducibili a una sola avendo gli stessi indirizzi e le altre due (Ecoricerche e Nuova Tecnogest) erano collegate da un rapporto di collaborazione.
Azzoni è accusato anche di truffa aggravata e assenteismo. Secondo la difesa, le assenze erano dovute alla malattia. Il dirigente medico era stato ricoverato più volte per intenti suicidi. Processo rinviato al 13 dicembre per discussione e sentenza.
Patteggiati quattro mesi di reclusione da G.G.B. di Vigo di Cadore, accusato di omicidio colposo. Nell’agosto del 2016, alla guida del suo trattore, aveva dato un passaggio a un amico. L’82enne Giovanni Da Rin Pagnetto era scivolato poco dopo dal mezzo cadendo a terra. I soccorsi l’avevano trasportato con urgenza all’ospedale di Treviso dove era morto quattro mesi dopo.
Da Rin Pagnetto era molto conosciuto in paese. Dopo 30 anni come gelatiere in Germania aveva deciso di rimanere a Vigo dove occupava il tempo tagliando legna.
Patteggiati quattro mesi e 20 giorni di carcere anche da Andrea Rizzo, accusato di stalking e lesioni aggravate nei confronti dei suoi vicini di Ponte nelle Alpi. «Quando è arrivato con la sua famiglia, cinque anni fa, eravamo contenti — avevano raccontato i vicini — Poi sono cominciate le provocazioni. L’uomo minacciava di uccidere la figlia di altri vicini e urlando ha minacciato anche noi. Ha aggiunto che avrebbe dato fuoco alle nostre case. Siamo rimasti allibiti e la nostra vita è diventata un incubo».
Rinviata invece l’udienza preliminare che vede imputato di violenza sessuale su una minore svedese un africano di 30 anni ora irreperibile. Nel maggio 2017 il giovane avrebbe cercato di approcciare la ragazza al parco «Emilio» a Lambioi di Belluno, sorprendendola alle spalle e palpandole il seno.
Stalker condominiale Ponte nelle Alpi, 4 mesi e 20 giorni per l’uomo accusato anche di lesioni aggravate ai vicini di casa