Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Inchiesta sulle liste d’attesa, Nas in azione
Lamanna (Usl): «Sistema coraggioso». E l’Ordine dei Medici convoca Vianello
VENEZIA Saranno il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Venezia e i Nas di Treviso a condurre l’inchiesta nei confronti dell’Usl 3 Serenissima sulle 44.600 ricette che sarebbero state modificate e sui tempi di attesa al pronto soccorso che sembrerebbero «aggiustati» per rispettare il limite delle 4 ore. Le fiamme gialle nei giorni scorsi hanno infatti ricevuto dal pm Roberto Terzo la delega con la denuncia della Regione e le quasi duecento pagine di allegati. Per ora non ci sono ipotesi di reato e nemmeno indagati, in attesa di una prima analisi della corposa e complessa documentazione. Stanno monitorando la situazione anche i Nas, che potrebbero pianificare un intervento nelle prossime settimane, vista la «criticità evidente» emersa, sotto i riflettori del ministero della Salute. Sulla base delle notizie di stampa anche la procura regionale della Corte dei Conti guidata da Paolo Evangelista, che non era stata destinataria diretta della segnalazione della Regione, ha aperto un fascicolo. Due le ipotesi di potenziale danno erariale: l’eventuale collegamento tra condotte illecite e il premio al dg Giuseppe Dal Ben e il cosiddetto «danno da disservizio», cioè la spesa degli ispettori regionali che hanno verificato le procedure dell’Usl 3.
Dopo la nota scritta del giorno prima, ieri l’Usl veneziana è tornata a difendersi per voce del direttore sanitario Onofrio Lamanna. «Non ci sono mai state ricette truccate - ha detto Lamanna - Quel sistema era una scelta coraggiosa e al passo coi tempi, un modello adottato solo dall’Usl 13 ma che per me avrebbe potuto essere esteso a tutta la Usl 3». Il direttore ricorda che da anni è attivo un controllo di appropriatezza, sulla base della gravità del paziente stabilita dal medico che compila l’impegnativa. «Dal 2013 all’Usl 13 quando ci si imbatteva in un’incongruenza si inviava un’email al medico evidenziando che per l’esame richiesto la prescrizione non è di 10 giorni ma magari di 60 – prosegue Lamanna – Gli si chiedeva se fosse d’accordo nella ri-classificazione oppure di chiamarci per motivare quelle tempistiche diverse». Anche Gino Gumirato, che è stato il dg dell’Usl 13 tra il 2013 e il 2015, non rinnega il sistema. «Questo controllo non solo era doveroso, ma era utile per i pazienti - sostiene Gumirato - non c’è stato nessun errore e nessuna modifica: c’era una diversità di flussi che a mio giudizio non è nemmeno un problema. Era un lavoro trasparente di confronto tra medici e per questo sono sorpreso di questo clamore». Il controllo veniva fatto da un’equipe di persone, capitanata da quello Stefano Vianello che è stato sospeso per 5 mesi proprio per questa vicenda. Vianello nei prossimi giorni sarà anche ascoltato dal presidente dell’Ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni.
Quanto al pronto soccorso, per Lamanna «quello che ho letto è tutto frutto di una mente perversa». «Non esiste alcun automatismo per cui quando l’attesa supera le 4 ore si passa in Osservazione breve intensiva - conclude - Di fronte a un problema risolvibile in alcune ore, il medico non ricovera il paziente, altrimenti intaserebbe i reparti. Si tiene in osservazione, su un letto o su una barella. Figuriamoci se stiamo lì a fare certi ragionamenti per raggiungere gli obiettivi».