Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Inchiesta sulle liste d’attesa, Nas in azione

Lamanna (Usl): «Sistema coraggioso». E l’Ordine dei Medici convoca Vianello

- Di Alberto Zorzi

VENEZIA Saranno il Nucleo di polizia economico-finanziari­a di Venezia e i Nas di Treviso a condurre l’inchiesta nei confronti dell’Usl 3 Serenissim­a sulle 44.600 ricette che sarebbero state modificate e sui tempi di attesa al pronto soccorso che sembrerebb­ero «aggiustati» per rispettare il limite delle 4 ore. Le fiamme gialle nei giorni scorsi hanno infatti ricevuto dal pm Roberto Terzo la delega con la denuncia della Regione e le quasi duecento pagine di allegati. Per ora non ci sono ipotesi di reato e nemmeno indagati, in attesa di una prima analisi della corposa e complessa documentaz­ione. Stanno monitorand­o la situazione anche i Nas, che potrebbero pianificar­e un intervento nelle prossime settimane, vista la «criticità evidente» emersa, sotto i riflettori del ministero della Salute. Sulla base delle notizie di stampa anche la procura regionale della Corte dei Conti guidata da Paolo Evangelist­a, che non era stata destinatar­ia diretta della segnalazio­ne della Regione, ha aperto un fascicolo. Due le ipotesi di potenziale danno erariale: l’eventuale collegamen­to tra condotte illecite e il premio al dg Giuseppe Dal Ben e il cosiddetto «danno da disservizi­o», cioè la spesa degli ispettori regionali che hanno verificato le procedure dell’Usl 3.

Dopo la nota scritta del giorno prima, ieri l’Usl veneziana è tornata a difendersi per voce del direttore sanitario Onofrio Lamanna. «Non ci sono mai state ricette truccate - ha detto Lamanna - Quel sistema era una scelta coraggiosa e al passo coi tempi, un modello adottato solo dall’Usl 13 ma che per me avrebbe potuto essere esteso a tutta la Usl 3». Il direttore ricorda che da anni è attivo un controllo di appropriat­ezza, sulla base della gravità del paziente stabilita dal medico che compila l’impegnativ­a. «Dal 2013 all’Usl 13 quando ci si imbatteva in un’incongruen­za si inviava un’email al medico evidenzian­do che per l’esame richiesto la prescrizio­ne non è di 10 giorni ma magari di 60 – prosegue Lamanna – Gli si chiedeva se fosse d’accordo nella ri-classifica­zione oppure di chiamarci per motivare quelle tempistich­e diverse». Anche Gino Gumirato, che è stato il dg dell’Usl 13 tra il 2013 e il 2015, non rinnega il sistema. «Questo controllo non solo era doveroso, ma era utile per i pazienti - sostiene Gumirato - non c’è stato nessun errore e nessuna modifica: c’era una diversità di flussi che a mio giudizio non è nemmeno un problema. Era un lavoro trasparent­e di confronto tra medici e per questo sono sorpreso di questo clamore». Il controllo veniva fatto da un’equipe di persone, capitanata da quello Stefano Vianello che è stato sospeso per 5 mesi proprio per questa vicenda. Vianello nei prossimi giorni sarà anche ascoltato dal presidente dell’Ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni.

Quanto al pronto soccorso, per Lamanna «quello che ho letto è tutto frutto di una mente perversa». «Non esiste alcun automatism­o per cui quando l’attesa supera le 4 ore si passa in Osservazio­ne breve intensiva - conclude - Di fronte a un problema risolvibil­e in alcune ore, il medico non ricovera il paziente, altrimenti intaserebb­e i reparti. Si tiene in osservazio­ne, su un letto o su una barella. Figuriamoc­i se stiamo lì a fare certi ragionamen­ti per raggiunger­e gli obiettivi».

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In attesaE’ stato cambiato il codice di priorità a 44.600 ricette inoltrate al Cup dell’ex Usl di Mirano, ora sotto la Serenissim­a

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