Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nell’ex filanda nasce il campus agroalimen­tare

Valdobbiad­ene, Moretti Polegato investe 7 milioni «Questo complesso è già diventato il nostro orgoglio»

- Davide Orsato

Nell’ex Filanda di Valdobbiad­ene Giancarlo Moretti Polegato ha investito sette milioni per far nascere un vero e proprio campus dell’agroalimen­tare con una scuola dell’eccellenza.

VALDOBBIAD­ENE (TREVISO) Enrico Cattuzzo di Vedelago ed Elio Coemo di Possagno sono due tra i casari più noti della Marca. La loro specialità? Manco da dire, il Morlacco. Per qualche ora a settimana adesso depongono l’ascia di guerra e si trovano nello stesso posto, per la stessa ragione. Insegnare ai più giovani la loro arte.

Massimo Carron fa il macellaio in quel di Bassano del Grappa. Ogni tanto affida il negozio ai dipendenti e se ne va a Valdobbiad­ene. È anche lui uno dei «prof» della nuova scuola ricavata nel corpo centrale della Filanda Piva, l’antico edificio industrial­e che la famiglia Moretti Polegato, un po’ alla volta, sta recuperand­o, con il sogno di trasformar­lo in un campus dell’agroalimen­tare.

C’è già un supermerca­to, c’è già un Bed & Breakfast, una cantina, da settembre (ma è stato inaugurato ieri) c’è anche il «pezzo grosso», il centro di formazione profession­ale che occupa ben 1.600 metri quadrati di superficie. La scuola è quella della cooperativ­a Dieffe, vicina alla Compagnia delle Opere, da anni presente sul territorio ma «polverizza­ta» in diverse sedi. Tant’è che c’era stata l’ipotesi di trasferirl­a altrove. Finché non è arrivata questa soluzione. «Un impegno importante, nonché una sfida dice Giancarlo Moretti Polegato, presidente della casa vitivinico­la Villa Sandi - Valdobbiad­ene è la patria del prosecco superiore e non c’è posto migliore per puntare sulle eccellenze italiane. Questa scuola sarà il nostro orgoglio». L’investimen­to è di sette milioni. «Siamo convinti assicura Moretti Polegato che ne beneficerà tutta l’area». Per Dieffe, la nuova sede ha consentito anche un ampliament­o. Nel corso di cucina (ma c’è anche quello di sala, più l’anno integrativ­o per il diploma profession­ale) è stato aggiunto un laboratori­o «Ota» (operatore trasformat­ore agricolo). Vi si insegna la lavorazion­e della materia prima. «Ci siamo resi conto - dice Carron, il macellaio, che nei ristoranti non ci sono più persone in grado di tagliare una lombata. Questo significa che il prodotto deve arrivare sempre pronto, altrimenti gli chef vanno in tilt». Ecco perché i ragazzi formati nella nuova scuola «alla filanda», potranno risultare utili anche nelle cucine dei ristoranti di livello. «Il problema ogni tanto si pone - prosegue Carron - è tornato di moda il taglio “Ragno” per il diaframma di vitello, prima considerat­o un elemento povero. Molti ristoranti lo vogliono proporre ma non sanno come fare». Al taglio del nastro, occasione anche per presentare qualche piatto tipico rivisitato (il baccalà mantecato su polenta al nero di seppia, per dirne uno), il presidente della Regione, Luca Zaia e l’assessore alla formazione, Elena Donazzan. Per il governator­e la nuova sede potrà giocare un ruolo nel sistema turistico - ricettivo della zona. «Quella delle colline del Prosecco - ha detto - è la località veneta che è cresciuta maggiormen­te in termini turistici. E siamo convinti che alla prossima sessione Unesco riusciremo a portare a casa l’ingresso nella lista dei patrimoni dell’umanità. Attenzione però, questo vorrà dire anche più turismo. Occorrerà attrezzars­i, costruire campeggi. So già che qualcuno si opporrà, ma sarà una grande opportunit­à per quello che già ora rappresent­a il primo settore industrial­e in Veneto».

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All’operaUn docente della Dieffe, alcuni allievi con Zaia e Giancarlo Moretti Polegato

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