Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Ex Pagnossin piccola»: salta la festa della Lega
Slitta l’evento regionale del 21-22 ottobre con Salvini. «Non possono entrarci 2 mila persone»
TREVISO Là dove il Partito Democratico era riuscito ad organizzare la sua «Leopolda» trevigiana, prima del disastroso esito elettorale delle Comunali di giugno, la Lega non passa. O meglio, non entra. Perché l’ex Pagnossin, il vecchio complesso industriale rimesso a nuovo dall’imprenditore Damaso Zanardo in collaborazione con l’università Iuav di Venezia, non è stato ritenuto in grado di ospitare le oltre duemila persone previste alla festa regionale del partito, in programma domenica 21 e lunedì 22 ottobre. Festa alla quale, peraltro, era annunciato il leader nazionale nonché ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’annuncio è stato affidato ad una nota giunta nel tardo pomeriggio di ieri: «La Lega Liga Veneta Nazionale comunica che la festa “VenetoFest 2018” in programma domenica 21 e lunedì 22 ottobre a Treviso è stata rinviata a causa di alcune problematiche tecnico-logistiche che non permettono, al momento, la realizzazione dell’evento».
Poche righe, prive di ulteriori dettagli, che inizialmente hanno fatto pensare a problemi economici nell’allestimento della manifestazione, dopo la sentenza sui 49 milioni di euro di rimborsi elettorali «illegali» che la Lega dovrà restituire allo Stato (in 80 anni di tempo, a rate). Un’ipotesi subito fugata dal segretario regionale, il vittoriese Gianantonio Da Re: «Abbiamo effettuato un sopralluogo all’ex Pagnossin con la Protezione Civile - spiega - e abbiamo constatato che i padiglioni dell’ex fabbrica di ceramiche non sono in grado di accogliere duemila o più persone. Al massimo potrebbero entrarne quattrocento». Motivi di capienza e (inevitabile) sicurezza, dunque. E dati i tempi strettissimi (otto giorni) sarebbe stato impossibile trovare un’alternativa.
Risultato: festa regionale rinviata a data da destinarsi. Probabilmente a novembre, sostiene la Lega. Lo scorso anno l’evento provinciale ebbe luogo al mercato ortofrutticolo, dove avvenne anche un raid dei centri sociali. Negli anni d’oro di Gobbo e Gentilini, invece, la festa di Marca si svolgeva a Prato della Fiera. E chissà che non si decida per un ritorno alle origini.