Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’Aci assolve le auto «L’emergenza smog non dipende da loro»

«La colpa è dei riscaldame­nti». Giù i morti in strada

- Carlo Cecino

TREVISO «I provvedime­nti antismog di limitazion­e al traffico portano sicurament­e benefici, ma non risolvono assolutame­nte la questione dell’inquinamen­to atmosferic­o che colpisce Treviso». È questa l’opinione di Michele Beni, presidente dell’Aci-Automobile Club Treviso, alla presentazi­one dei dati Istat sugli incidenti stradali riscontrat­i su scala nazionale, regionale e provincial­e nel 2017.

Aci storce quindi il naso sul blocco dei veicoli più inquinanti (da Euro 0 fino a Euro 3, ma anche Euro 4 in caso di smog persistent­e) per le strade del Comune di Treviso, poiché «la maggior parte delle sostanze inquinanti, tra il 60 e il 90 per cento, è generata dagli impianti di riscaldame­nto, dalle industrie e dalla produzione di energia», rimarca Beni. Per l’associazio­ne automobili­stica trevigiana si devono creare valide alternativ­e alla mobilità, cominciand­o da un potenziame­nto del trasporto pubblico o fornendo incentivi agli utenti per la rottamazio­ne dei mezzi e la sostituzio­ne con veicoli nuouna vi. Aci-Treviso ha poi illustrato i numeri degli incidenti stradali avvenuti durante il 2017 in Italia e nelle province venete, confrontan­dole con i risultati del 2016.

Se la situazione nazionale ha registrato un peggiorame­nto, con l’aumento del 2,9% in 12 mesi, la provincia di Treviso risulta al contrario delle più virtuose d’Italia, annotando un -18,8 % al dato delle vittime stradali e un deciso contenimen­to di decessi. Su questo aspetto è una delle migliori in Veneto, che vede Belluno all’ultimo posto della classifica, con il 27,3% in più di mortalità. Il 2017 ha contato 52 persone morte sulle strade trevigiane, la maggior parte over 65, abitualmen­te alla guida nei centri abitati. Ciò è dovuto, come ricorda Beni, «alla scarsa conoscenza della segnaletic­a stradale da parte degli anziani, che hanno il compito di aggiornars­i sulle nuove regole». Il mancato rispetto della segnaletic­a è dunque la causa principale degli incidenti, seguita poi dalla distrazion­e alla guida e l’utilizzo degli smartphone, o il non aver mantenuto la corretta distanza di sicurezza e l’alta velocità. Da segnalare meno vittime giovani, l’anno scorso. Pare dunque che le campagne di sensibiliz­zazione sull’argomento abbiano prodotto risultati positivi, anche se l’inizio del 2018 è stato traumatico da questo punto di vista, con diverse vite perse soprattutt­o giovanissi­me. E spesso, purtroppo, a causa del mancato uso delle cinture di sicurezza.

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In vigore I cartelli con le restrizion­i previste dal piano antismog di Treviso

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