Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Balzano giù dal Tir arrivato dalla Macedonia Caccia a cinque clandestini in fuga nei campi
Caerano, senza esito le ricerche di tre uomini, una donna e un bambino. Ignaro l’autista
CAERANO SAN MARCO Hanno viaggiato per due giorni, nascosti tra i bancali di scarpe che, dalla Macedonia, erano diretti agli stabilimenti della Diadora a Caerano San Marco. E appena hanno capito di essere arrivati al capolinea, vale a dire nella Marca Trevigiana, hanno tagliato il telone del Tir e sono fuggiti a gambe levate.
A cercare una nuova vita in modo così rocambolesco sono cinque clandestini, probabilmente afgani o siriani. Tre uomini, una donna e un bambino di circa 12 anni con la pelle scura. Il gruppetto si è materializzato davanti agli occhi atterriti dell’autista del camion e del personale dell’area ricevimento merci della Diadora.
Erano da poco passate le 18.30 di giovedì quando il mezzo pesante, con il carico da consegnare, è giunto a destinazione in via Montello. L’autista, un 33enne macedone dipendente dell’azienda di trasporti «Still Logistic», è sceso dalla cabina e si è avvicinato alla sbarra per effettuare l’accettazione. Ma proprio negli stessi istanti, dopo aver tagliato il telone, i cinque clandestini sono saltati giù dal rimorchio e si sono messi a rotta di collo, raggiungendo rapidamente i campi circostanti, nei quali sono spariti. L’autista, preso dal panico, ha tentato un iniziale inseguimento, dopodiché ha capito che era meglio chiamare i carabinieri.
Sul posto sono arrivate le pattuglie ed è subito iniziata una vera e propria caccia all’uomo, per cercare di ritrovare i cinque in fuga. Ricerche continuate anche ieri, ma dei clandestini ormai si è persa ogni traccia. Probabilmente hanno trovato rifugio nelle campagne in attesa di poter raggiungere la destinazione finale del loro viaggio.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i cinque potrebbero essersi nascosti del camion a Tabanovci, in Macedonia, da dove il mezzo era partito il 9 ottobre. Esclusa ogni responsabilità da parte del camionista macedone, del tutto ignaro del carico umano che stava trasportando.