Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Autonomia provinciale ignorata a Roma: Padrin ora convoca i tutti i sindaci
BELLUNO Impasse sull’autonomia della Provincia dolomitica: l’inquilino di Palazzo Piloni convoca un’assemblea straordinaria dei sindaci. La data non è ancora stata fissata, ma il presidente Padrin vuol capire al più presto come muoversi e quali strategie adottare a un anno dal referendum del 22 ottobre scorso quando 107.519 bellunesi votarono a favore di una maggior autonomia della Provincia. Da allora nulla è cambiato.
L’allarme dal Bard (Belluno autonoma regione Dolomiti) che, sabato 20 ottobre, accenderà gli ormai tradizionali «Fuochi dell’autonomia». Spiega il sociologo Diego Cason, uno dei quattro «saggi» del tavolo tecnico di Palazzo Piloni: «Sui documenti già formulati dal governo si parla delle autonomie regionali, ma non di Belluno. I parlamentari non hanno fatto di meglio. Solo Paolo Saviane (Lega) ha chiesto il ripristino dell’elettività del presidente. Necessario ma non sufficiente senza risorse, competenze e personale».
La paura legittima del movimento è che Belluno rimanga tagliata fuori, non essendo al tavolo romano delle trattative. «Non è un percorso facile — concludono dal Bard — È la prima volta che si riconosce un soggetto all’interno di una Regione. Ma ci vogliono politiche ad hoc per la montagna alpina e non veneta».
Stesso discorso per la sanità. Il nuovo Piano socio-sanitario del Veneto che non convince il Pd bellunese. «Una provincia che forse ospiterà le Olimpiadi invernali — chiarisce il parlamentare Roger De Menech — deve avere una sanità efficiente. La Regione non si prenderà la responsabilità politica di chiudere un ospedale, ma farà di tutto per depotenziarlo e privarlo di servizi ed è quello che sta accadendo. I Pronto soccorso di Pieve e Agordo non vanno smantellati.
Sanità, Pd in trincea Piano socio-sanitario, contestati alla Regione possibili tagli. E Bello attacca Massaro
Se l’emergenza va gestita in un’ora di tempo va mantenuta la rete attuale. Servono risorse, non chiacchiere». Fondamentali l’elisoccorso h24, la medicina di gruppo e che il polo sanitario rimanga in provincia.
«I sindaci hanno fatto del loro meglio, ma non chi doveva guidarli. Se dopo cinque anni la sanità è al palo Massaro deve riconoscere la propria incapacità e mettersi da parte» chiosa Paolo Bello, capogruppo Pd-Belluno.