Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Banca Patavina vende le sofferenze e prende sei sportelli «Siamo riferimento»
PADOVA Vende l’intero portafoglio di crediti in sofferenza, per 150 milioni, e acquista sei sportelli. La doppia mossa di Banca Patavina, la Bcc con sede a Piove di Sacco tassello rilevante del gruppo Iccrea, aumenta il peso nel Padovano della Bcc guidata dal presidente Leonardo Toson e dal direttore generale Gianni Barison. L’acquisizione riguarda sei sportelli da Banca Sviluppo, cinque dell’ex Bcc Euganea di Ospedaletto, prima banca in Veneto a finire in liquidazione (Este, Monselice, Baone, Tribano e Conselve), e quello centralissimo di Padova, in piazza delle Erbe, ex Crediveneto. Il passaggio, che aggiunge cinquemila clienti agli oltre 60 mila della Bcc, e masse per 200 milioni di euro alle proprie per 3 miliardi, sarà operativo dal 22 ottobre. Passaggio di fatto indolore: gli sportelli di Padova, Tribano e Monselice saranno chiusi e i clienti appoggiati sulle filiali della Patavina già esistenti; le filiali di Baone e Conselve restano operative con le nuove insegne, al pari di quella presa a Este in via Cavour, mentre si chiude lo sportello di piazza Trento.
«Continuiamo nel progressivo ampliamento dell’operatività, per diventare riferimento a Padova, in città e provincia», afferma Toson. Anche nel recuperare la base sociale dispersa con le liquidazioni dell’Euganea e Crediveneto: «Dobbiamo fare un lavoro importante di recupero della fiducia - spiega il presidente -. Primo obiettivo è aumentare i nostri diecimila soci di altri 300 entro fine anno». E poi gli aspetti operativi: «Garantiamo la stabilità delle condizioni economiche e degli attuali affidamenti nei casi di sovrapposizione», aggiunge Barison. E poi la vendita delle sofferenze, che alleggerisce la banca, pur mantenendo un Cet 1 al 14% e un Texas Ratio (rapporto tra crediti deteriorati e patrimonio netto) al 60%, e la proietta già nel nuovo gruppo Iccrea. «Abbiamo convocato l’assemblea per il 16 dicembre. E siamo nelle condizioni di avere la massima autonomia gestionale», dice Toson. E i rapporti in Bassa Padovana con i «cugini» della Prealpi-Atestina di Cassa Centrale come saranno? «Posso considerare cugini Annia o Credito Trevigiano, con noi in Iccrea taglia corto Barison -. L’altra per me è un’altra banca. È finito il tempo del ‘vogliamoci bene’ di fronte a precise scelte non fatte sul gruppo unico».