Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’ultima sfida contro la sla: è morto Lillo Battistin

Il rugbista si è spento ieri. Per aiutarlo ad acquistare i farmaci si era mobilitata anche Treviso

- Roberta Polese

TREVISO Alessandro Battistin, «Lillo» per gli amici, è morto ieri pomeriggio nella sua casa ad Albignaseg­o, nel Padovano. Aveva 52 anni, era ammalato di Sla e la malattia, feroce nel suo caso, lo ha preso in poco più di un anno e mezzo. Lo piange il mondo del rugby, dov’era cresciuto prima come giocatore ai Tre Pini, in cui ricopriva il ruolo di seconda linea, poi come allenatore al Petrarca e al Valsugana.

Grinta, carattere, ma anche tanto spirito goliardico gli hanno fatto vivere gli anni più belli della sua vita tra i campi da rugby di tutto il Veneto. L’annuncio della sua morte è stata data ieri allo stadio Battaglini di Rovigo, dove si stava disputando il match RovigoPetr­arca e dove il pubblico ha dato vita a un lungo applauso in sua memoria. Lillo era anche stato un poliziotto e i colleghi non lo hanno mai lasciato solo in questa sua battaglia. Per mesi si sono dati il turno con la moglie Michela per accudirlo, occupandos­i delle medicine, degli spostament­i.

Lillo ha dato del filo da torrio cere alla malattia, lottando talvolta anche contro i medici che non gli consentiva­no di entrare in protocolli sperimenta­li che gli avrebbero consentito di accendere una speranza. Nell’ultima intervista rilasciata al Corriere del Veneto il 31 dicembre scorso diceva di essersi sentito tradito dai dottori che lo seguivano. «Mi avevano detto che potevo entrare in un protocollo di sperimenta­zione e che il Radicut (un farmaco molto costoso, ndr.) mi sarebbe stato passato dal sistema sanita- nazionale – spiegava – ma improvvisa­mente non potevo più essere nella lista perché manifestav­o già seri problemi di deambulazi­one. Mi sono sentito abbandonat­o». Negli ultimi mesi il lento e inesorabil­e decorso della malattia lo aveva portato ad una forte debilitazi­one. Qualche giorno fa l’associazio­ne di rugbisti «Amici di Mattia» gli aveva regalato un aspiratore per aiutarlo a respirare meglio. A Treviso, il 3 novembre era previsto un torneo organizzat­o per raccoglier­e fondi per lui, e che invece sarà il primo a celebrarne il ricordo. Lillo lascia una ragazzina di 11 anni e la moglie, che il mondo del rugby e della polizia di Stato non abbandoner­anno.

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Aveva 52 anni Alessandro «Lillo» Battistin era un giocatore e un allenatore notissimo. A Treviso era in programma un evento per raccoglier­e fondi a suo favore

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