Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I furbetti dei rifiuti traditi dai video-spia

Treviso, individuat­i otto ecovandali: due sono ristorator­i. Migliaia di euro di multa

- Madiotto

TREVISO Non solo abbandonav­ano indiscrimi­natamente rifiuti in dogana, ma due di loro - entrambi ristorator­i - si erano persino affidati illegalmen­te ad un privato per buttare in giro l’immondizia. Obiettivo: «alleggerir­e» il peso delle bollette. Sei trevigiani sono stati filmati e stangati da Contarina al termine di un’indagine durata per mesi, allo scopo di individuar­e i responsabi­li di un fenomeno denunciato ripetutame­nte anche dai residenti in zona.

TREVISO L’abbandono di rifiuti è un reato, liberarsi del materiale in esubero senza differenzi­are e in modo non corretto, oltre ad essere un comportame­nto incivile, viene punito dalla legge ma in molti ancora non l’hanno capito. Pensano di fare i furbi, non sanno di essere sotto stretto controllo. Sono stati denunciati nei giorni scorsi due ristorator­i trevigiani per i quali la multa potrebbe arrivare a 6.500 euro: avevano affidato lo smaltiment­o della spazzatura delle loro aziende a un trafficant­e, denunciato a sua volta per reati ambientali.

L’operazione del Consorzio Priula a Treviso, con la collaboraz­ione dei Carabinier­i forestali, è durata cinque mesi, fatta di sopralluog­hi e monitoragg­io di telecamere. L’intervento coordinato ha portato a scoprire otto «ecovandali» in zona dogana, a San Giuseppe alle porte del centro storico. Un’area che veniva spesso indicata come luogo di abbandoni indiscrimi­nati anche da comitati spontanei comitati: «L’indagine è il frutto delle segnalazio­ni e della collaboraz­ione dei cittadini» spiega il presidente di Contarina Franco Zanata.

È stata una vera e propria retata che ha portato a fermare un traffico illecito che si serviva dei contenitor­i destinati ai trasportat­ori, spesso pieni e circondati dal degrado. Gli operatori della vigilanza ambientale e i militari hanno avviato una serie di accertamen­ti a tappeto per capire chi fosse il responsabi­le di quegli scempi e hanno scoperto che si trattava sia di famiglie che di aziende.

Sei le utenze domestiche identifica­te, che avevano un regolare contratto per lo smaltiment­o dei rifiuti ma svuotavano i loro bidoni per non pagare la tariffa extra: per loro la sanzione amministra­tiva rischia di salire fino a seicento euro.

Ma ben peggio andrà a due aziende del settore ristorazio­ne che speravano di non farsi conteggiar­e gli svuotament­i extra a pagamento: consegnava­no il materiale a un privato che raccogliev­a e smaltiva la spazzatura, ma in modo totalmente illegale e senza alcuna autorizzaz­ione. «Per mesi ha approfitta­to dei contenitor­i presenti in dogana, caricando sulla collettivi­tà i costi per lo smaltiment­o dei rifiuti – rilevano dal Consorzio Priula -. Oltre alla pesante sanzione che dovrà pagare, l’uomo è stato denunciato e ora dovrà rispondere dei reati ambientali commessi». Si era creato un business redditizio ma non ha fatto i conti con le telecamere che l’hanno immortalat­o, seguito e punito.

La vigilanza del Priula e dei forestali dei Carabinier­i non finisce qui: partita dall’ex dogana, dove il degrado aveva raggiunto un livello massimo di sopportazi­one, ora si sposta in altri luoghi della città, perché sia «un’attività di presidio e controllo fondamenta­le per contrastar­e questi comportame­nti nel nostro territorio».

Chiamarli ecofurbi, considerat­i i danni che creano nelle zone in cui scaricano i loro rifiuti, è perfino troppo lusinghier­o. La speranza è che la lezione sia stata compresa e assimilata, ma anche che chi ha seguito lo stesso esempio si ponga il dubbio se ne vale la pena: risparmiar­e qualche centinaio di euro e beccarsi una denuncia per reati ambientali.

 ??  ?? Filmati dalle telecamere-spia Due degli ecovandali ripresi dagli obiettivi nascosti da Contarina e, a destra, uno dei cumuli di rifiuti abbandonat­i ultimament­e in dogana
Filmati dalle telecamere-spia Due degli ecovandali ripresi dagli obiettivi nascosti da Contarina e, a destra, uno dei cumuli di rifiuti abbandonat­i ultimament­e in dogana
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