Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Droga e bulli, studenti a lezione di educazione
Ca’ Sugana manda i vigili a scuola. Allarme stupefacenti, oltre cento ragazzi in cura
TREVISO Centoventi ragazzi ogni anno ricorrono ai servizi del Serd dell’Usl 2, il servizio di prevenzione e cura delle dipendenze. Hanno fra i 14 e i 24 anni, spesso sono giovanissimi, usano con frequenza o abusano di alcolici e cannabinoidi, a volte anche cocaina ed eroina.
Due giorni fa una 17enne ha perso i sensi in pieno centro, alle 16.30, a due passi dalla stazione delle corriere di Treviso per un’overdose di stupefacenti, soccorsa dall’esercito e dalla polizia locale, poi salvata dai medici del Suem. Un caso estremo ma che, visti i numeri, potrebbe non essere il solo. «Abbiamo rilevato una riduzione dell’età per l’uso di cannabis – spiega la responsabile del Serd Eva D’incecco -. I ragazzi e le loro famiglie si rivolgono a noi per una consulenza». L’uso di sostanze più pesanti riguarda prevalentemente giovani adulti, ma comincia a diffondersi anche fra i minorenni, che in una manciata di casi sono stati seguiti dal servizio provinciale. Le sostanze nel mirino sono alcol, cannabis e cosiddette «nuove droghe» (Designer Drugs, Smart Drugs, Khat, Gas esilaranti, Popper e le nuovissime cyber-drugs), cocaina e eroina (anche la letale eroina gialla, arrivata nella Marca da Mestre la scorsa primavera).
Il sindaco Mario Conte ieri ha annunciato i corsi di «educazione alla civiltà» nelle scuole medie del capoluogo da novembre: la polizia locale terrà degli incontri di cittadinanza attiva, parlando di diritti e doveri, rispetto del territorio, bullismo, cyberbullismo e, visti i recenti episodi, anche di dipendenza da alcol e droga. Li aveva promessi affrontando il tema dei giovani che si ritrovano sotto la Loggia e creano sporcizia e degrado, e ora si parte: «I ragazzi hanno bisogno di essere coinvolti con esperienze ed esempi positivi – ha detto Conte vogliamo collaborare con associazioni e società sportive per integrarli».
Sul caso di Lungo Sile Mattei interviene la dottoressa Patrizia Riscica, membro di Treviso Civica: «Il budget assegnato alle attività di prevenzione nelle Usl è scomparso nelle casse della Regione. Non saranno “il controllo serrato”, “la lotta allo spaccio” o i cani antidroga a scuola a far migliorare la situazione. I servizi per le dipendenze sono stati ridotti a mero assistenzialismo, i progetti praticamente scomparsi. Fare prevenzione è un percorso che implica una progettazione a lungo termine, un cambiamento culturale ed educativo, percorsi condivisi e una visione, creando spazi di aggregazione per i giovani».
Riscica Ma la Regione ha tagliato i fondi per prevenire il fenomeno