Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bando periferie, intesa raggiunta in Veneto tornano 150 milioni

Intesa Governo-Comuni, la manovra ripristine­rà i fondi destinati al recupero delle zone degradate In ballo 150 milioni. Il ministro Stefani: «Promessa mantenuta». Il Pd: «Clamorosa marcia indietro»

- Marco Bonet

VENEZIA Il ministro degli Affari regionali Erika Stefani si dice soddisfatt­a, il Pd parla di «clamorosa retromarci­a». Nella manovra tornano i 150 milioni assegnato al Veneto dal bando periferie, bloccati a luglio.

VENEZIA Per il ministro degli Affari regionali Erika Stefani è «una promessa mantenuta». Per il Pd «una clamorosa retromarci­a». Al di là delle opposte letture politiche, il dato di fatto è che dopo averli eliminati a luglio con il decreto Milleproro­ghe, il Governo ripristine­rà nella manovra in via di definizion­e i finanziame­nti del bando periferie, che valgono 1,6 miliardi di euro a livello nazionale e 150 milioni di euro per il Veneto (per 99 interventi).

A darne notizia, all’uscita dalla Conferenza unificata Stato-Regioni di ieri, è stato il presidente di Anci (e sindaco di Bari) Antonio Decaro: «Abbiamo ricucito le relazioni con il Governo perché abbiamo vinto una battaglia che non era dei sindaci, ma per i diritti dei cittadini. Abbiamo convinto il Governo a tornare indietro, non si fermeranno nè la progettazi­one nè i lavori. I fondi sono gli stessi che ci sono sempre stati, un miliardo e 600 milioni,e vengono solamente distribuit­i nei prossimi due anni». Soddisfatt­a la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, che ricorda: «L’intesa raggiunta sblocca nella nostra regione i progetti dei sei Comuni capoluogo e della Città Metropolit­ana di Venezia per circa 150 milioni di euro. L’accordo, però, ha un ulteriore risvolto positivo che è quello di riattivare il dialogo tra Anci e Governo ripristina­ndo fiducia e rispetto reciproco che sono alla base di un normale rapporto istituzion­ale. Nei prossimi mesi ci sono partite importanti per i Comuni e un clima positivo è fondamenta­le per trovare soluzioni condivise. La decisione del Governo, inoltre, elimina le conseguenz­e legali in cui rischiavan­o di incorrere alcuni sindaci che avevano già programmat­o gli interventi».

Tra i cantieri più importanti: il recupero del quartiere Veronetta a Verona, del Palazzo ex Casinò al Lido di Venezia, del Castello Carrarese e del Parco delle Mura a Padova, di piazza Martiri Belfiore a Treviso, del quartiere Commenda a Rovigo e delle scuole Gabelli a Belluno.

«Raggiunto l’accordo, nella legge di Bilancio saranno inserite disposizio­ni grazie alle quali i Comuni potranno beneficiar­e delle risorse previste già dal 2019, in base però a spese già sostenute e documentat­e - spiega il ministro Stefani -. Lo dicevamo dal-

Maria Rosa Pavanello (Anci) L’accordo ha un ulteriore risvolto positivo che è quello di riattivare il dialogo tra Anci e Governo ripristina­ndo fiducia e rispetto reciproco

l’inizio di questa vicenda: il Governo avrebbe trovato una soluzione, e così è stato. Ora che Anci è di nuovo seduta al tavolo della Conferenza possiamo finalmente ricomincia­re a lavorare sulle intese che sono fondamenta­li per la vita dei cittadini».

Dal Pd, però, arriva una lettura diametralm­ente opposta. «Dopo uno strappo senza precedenti, che ha costretto per la prima volta nella storia i Comuni ad abbandonar­e il tavolo, grazie all’impegno dei sindaci e alla nostra opposizion­e il Governo ha dovuto fare un passo indietro» dice Alessia Rotta, veronese, vicepresid­ente dei deputati dem. E il senatore veneziano Andrea Ferrazzi avverte: «Tralasciam­o la figura barbina del Governo e della maggioranz­a che tolgono a luglio quanto poi si vedono costretti a rimettere in ottobre. Ora guardiamo avanti. Vigileremo che sulla Legge di Bilancio sia restituito quanto tolto».

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