Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Prezzo del latte giù Gli allevatori: «Così costretti a chiudere»

- D. P.

BELLUNO Crolla il prezzo del latte, Confagrico­ltura e Cia Belluno chiedono aiuto alla Regione. L’incontro di ieri a Venezia ha sottolinea­to il rischio che corrono i produttori bellunesi. Il prezzo del latte è solo la goccia che fa traboccare il vaso: nell’ultimo decennio il numero di allevament­i è dimezzato (da 500 a 250). Intorno al tavolo si sono seduti Gianni Slongo, rappresent­ante per il settore latte di Confagrico­ltura Belluno, Luca Cosul e Mauro Alpagotti, presidente e direttore di Cia Belluno e Gianluca Fregolent, direttore del settore Sviluppo economico della Regione. Assente la Coldiretti.

«Svolgiamo un servizio per il territorio e l’ambiente — ha spiegato Cosul —

Il presidio di montagna ha ricadute positive anche per l’aspetto idrogeolog­ico e crea un indotto economico in aree marginali. Chiediamo aiuti smart, veloci e diretti, per sostenere aziende che altrimenti rischiano di chiudere». La Regione ha rilanciato con una serie di proposte: da un contributo in conto interessi, all’aumento dell’indennità compensati­va e del contributo sfalci per la salvaguard­ia del territorio, a un intervento sulla raccolta del latte e misure specifiche nel prossimo Programma di sviluppo rurale (Psr).

«Decine di nostre aziende si avviano alla chiusura — ha concluso Slongo — Non hanno risorse finanziari­e per affrontare le spese correnti, lavorano in perdita. Nel 2018 il latte bellunese è stato pagato con un acconto di 35 centesimi al litro, quando i costi di produzione per il latte di montagna vanno dai 45 ai 55 centesimi. I contributi del Fondo latte arrivati in primavera sono stati boccata d’ossigeno, ma non bastano».

Scenario Imprese già passate da 500 a 250 in provincia

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