Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Impression­isti, lo show di Goldin nei teatri

Lo studioso trevigiano porta a Padova e Verona il nuovo spettacolo sui grandi pittori dell’800-900. In scena anche il pianista Anzovino. Foto d’epoca e film

- Silvia Madiotto

Non è inusuale vedere Marco Goldin sul palcosceni­co, negli ultimi 13 anni ha scelto spesso di presentare le sue grandi mostre nei teatri, illustrand­o alla platea le opere che sarebbero arrivate nelle sedi espositive. Stavolta, però, il teatro è un atto unico: non c’è la grande mostra a seguire, «la grande storia dell’Impression­ismo» è un racconto che parte dalla foresta di Fontainebl­eau, tocca le spiagge della Normandia e arriva all’incontro fra Vincent van Gogh e Paul Gauguin, tra immagini, fotografie d’epoca, video e musica.

Lo spettacolo comincia al buio, brevi versi anticipano la Notte stellata sul Rodano, uno dei dipinti più famosi del pittore olandese. «È il momento in cui la rappresent­azione della realtà degli impression­isti diventa la rappresent­azione di un paesaggio interiore, dell’infinito»: così Goldin si lancia in un’avventura nuova, raccontand­o gli autori che studia da oltre vent’anni come Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Cézanne e Degas. Il tour esordisce il 17 novembre al Teatro Nuovo di Salsomaggi­ore con la data zero e due giorni dopo arriverà a Milano per la prima nazionale. Sono due le tappe venete previste nel cartellone, al Teatro Filarmonic­o di Verona il 26 novembre e al Gran Teatro Geox Padova il 30, con la chiusura affidata a Bologna il 14 marzo. Manca Treviso, la città da cui è partita la carriera di curatore e critico d’arte di Goldin (in cui si è tenuta l’ultima grande mostra, la scorsa primavera, sulla scultura di Auguste Rodin) e dove è nata Linea d’ombra, la società che assieme a Imarts e con il sostegno del Gruppo Baccini produce lo spettacolo.

Accanto a Goldin ci sarà Remo Anzovino, con musiche originali suonate dal vivo al pianoforte per accompagna­re la narrazione. «Sul palco ci saranno tre ledwall in prospettiv­a, il più

grande ampio sei metri per un totale di dieci metri per lavorare su linguaggi diversi» spiega il curatore. La scenografi­a video è stata realizzata con i videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii: «Utilizza foto d’epoca e dei giorni nostri, immagini dei quadri, dettagli, materiali ottocentes­chi e straordina­ri filmati girati appositame­nte in Francia in questi mesi nei luoghi dei pittori, dalle foreste attorno a Parigi ad Arles, dalle coste della Bretagna a quelle della Normandia. Chi sarà seduto in teatro potrà percorrere le strade dei boschi, entrare nelle chiese e nelle stanze delle storie che raccontere­mo».

Il 15 novembre uscirà per Solferino il primo romanzo di Goldin, I colori delle stelle: «I due mesi che Van Gogh e Gauguin vissero insieme nella Casa Gialla ad Arles, nel 1888, restano tra i momenti più intensi e decisivi dell’intera storia dell’arte. Intensi e talvolta anche drammatici, per l’esito conclusivo della fuga di Gauguin verso Parigi in seguito al taglio dell’orecchio da parte di Vincent». Trecento pagine che saranno in parte riprese dallo spettacolo teatrale.

Il calendario conta dodici date ma altre sono in arrivo con l’anno nuovo, per completare il cartellone fino a marzo: «Abbiamo ricevuto tante richieste – sottolinea Goldin -, ma molto dipenderà dalla mia decisione di riprendere o meno a curare mostre». E le proposte per l’autunno 2019 e per gli anni a seguire sono già arrivate da tempo»..

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Emozioni Marco Goldin: lo studioso trevigiano da sempre si dedica agli impression­isti

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