Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Renzi si schiera con gli industrial­i: «Il Nordest finirà per ribellarsi»

- Spadaccino

VENEZIA L’allarme di Giulio Pedrollo, vice presidente nazionale di Confindust­ria, sui probabili tagli a Impresa 4.0 e sulla manovra, esce dai confini del Veneto. L’ex premier Renzi dice: «Il Nordest finirà per ribellarsi». Ma Salvini insiste: «Avanti così».

VENEZIA Le parole di Giulio Pedrollo, veronese, vice presidente nazionale di Confindust­ria, non sono passate inosservat­e. «Questo Governo è privo di una politica industrial­e», ha detto al Corriere del Veneto il delegato alle politiche industrial­i di Viale dell’Astronomia.

Lo spunto è stato l’indiscrezi­one secondo la quale l’esecutivo pentastell­ato starebbe dimezzando i fondi destinati a Industria 4.0. Ma non solo, anche la manovra di bilancio nella sua interezza ha incontrato un giudizio negativo perchè - come del resto era già trapelato in Veneto - Pedrollo ha constatato che «va nella direzione opposta alla crescita», palesando foschi scenari soprattutt­o per l’export «che fino ad oggi ha salvato l’economia italiana».

A Padova, nel suo intervento alla XIX edizione «Donne, economia & potere» organizzat­a dalla Fondazione Bellisario, Massimo Finco ha rincasi rato la dose. «Mi rivolgo a voi le parole del presidente di Assindustr­ia Venetocent­ro - che siete persone capaci affinché facciate in modo che cambi questo attuale pericoloso mo- mento». Un incipit che la dice lunga sulla preoccupaz­ione del numero uno degli industrial­i padovani e trevigiani. Ma il resto del suo intervento è ancora più duro. «Dobbiamo riportare l’Italia a crescere e qui invece si fa populismo, si opera per aumentare il consenso facendo assistenzi­alismo». Un attimo di pausa e poi Finco incalza: «Non c’è nessuna politica industrial­e (in perfetta sintonia con Pedrollo, ndr), si imbroglia dicendo slogan sulla crescita non accompagna­ti da nessuna azione conseguent­e. Si ritorna a un triste passato parlando di Stato e ci si dimentica che uno degli ingredient­i più importanti della società è l’impresa e che la dignità non dà con 780 euro al mese, ma con un lavoro dignitoso a tutti».

Le parole di Pedrollo sono uscite anche dai confini regionali. Al punto che l’ex premier Matteo Renzi, prima di presentare a Firenze, assieme all’ex ministro all’Economia Pier Carlo Padoan, il programma della Leopolda 2018 è intervenut­o sull’argomento. «Ho letto l’intervista di Pedrollo - dice - che come me è stato scout e mi è parsa chiara e totalmente condivisib­ile. Il vice presidente nazionale di Confindust­ria ha assolutame­nte ragione nel denunciare la mancanza di una politica industrial­e seria, solo grazie alla quale si potrebbero recuperare nuovi posti di lavoro e assicurare vero sviluppo. Invece questa manovra crea disavanzi per dare soldi a quelli che non lavorano, ma senza alcuna prospettiv­a di reinserime­nto». Renzi usa parole forti per commentare la situazione che si è venuta a creare nel Nord Italia, con gli industrial­i in rotta di collisione con il governo pentastell­ato nonostante l’apertura di Vincenzo Boccia alla Lega in occasione dell’assemblea di Vicenza. «Credo - dice il senatore Pd nella ribellione del Nordest. È da irresponsa­bili quello che sta facendo Salvini che - inutile girarci attorno - con le scelte che condivide con i 5 stelle, sta regalando i soldi del Nordest a chi non lavora. I nostri governi, il mio e successiva- mente quello di Gentiloni, hanno impiegato anni per riportare fiducia negli imprendito­ri appena usciti dalla crisi e credibilit­à in un’Europa che ci guardava di traverso e adesso ci troviamo punto a capo. Capisco Pedrollo quando dice che per un imprendito­re, dopo lo choc della crisi, tornare a spendere non è scontato senza un supporto adeguato del Sistema-Paese». La chiosa, dopo le critiche, è dedicata alle proposte per migliorare la manovra. «La nostra idea? Deficit a 2,1 e non a 2,4 e via dalla manovra “Quota 100”e il reddito di cittadinan­za. Solo così possiamo dare un segnale all’Europa».

Chiamato in causa dal suo omonimo piddino, da Trento - dove si trova in campagna elettorale - il vice premier e ministro all’Interno, il leghista Matteo Salvini, è tranchant nel rispondere a Pedrollo: «Beh, i risultati dei passati governi - dice - li stanno pagando gli italiani. Con il presidente Boccia e Pedrollo ci rivediamo tra un anno dati alla mano. A risultati, situazione fiscale e posti di lavoro aggiornati. I governi passati erano coinvolgen­ti, ricevevano gli applausi dell’Europa e hanno massacrato il nostro Paese. Noi vediamo di fare in maniera diversa».

Dobbiamo riportare l’Italia a crescere e qui invece si fa populismo, si opera per aumentare il consenso facendo assistenzi­alismo Massimo Finco Presidente Assindustr­ia Venetocent­ro

Con il presidente Boccia e Pedrollo ci rivediamo tra un anno dati alla mano. A risultati, situazione fiscale e posti di lavoro aggiornati Matteo Salvini Vice premier e ministro degli Interni

 ??  ?? I due Matteo Matteo Renzi, ex premier, durante una recente partecipaz­ione a «Porta a Porta»Alle sue spalle il vice premier e ministro degli Interni, il leghista Matteo Salvini
I due Matteo Matteo Renzi, ex premier, durante una recente partecipaz­ione a «Porta a Porta»Alle sue spalle il vice premier e ministro degli Interni, il leghista Matteo Salvini
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L’intervista Pedrollo sul Corriere

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