Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ponti e strade pericolanti, niente fondi
La Provincia ha presentato la lista delle opere da fare, ma non riceverà finanziamenti
TREVISO Dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, il governo aveva chiesto un monitoraggio urgente per le opere (ponti e strade) da mettere in sicurezza e la Provincia aveva rapidamente eseguito. Ora però la lista delle opere da fare (dai 40 milioni del Ponte di Vidor alle strade soggette a frane) sembra destinata a restare una «lista della spesa» perché il governo non ha alcuna intenzione di finanziarla. L’attacco del presidente della Provincia Marcon.
TREVISO Fatto il monitoraggio sulle opere da mettere in sicurezza, dai 40 milioni del Ponte di Vidor alle strade soggette a frane, ora la Provincia vuole i soldi. E li chiede al «governo amico», tentando di sfruttare quel filo diretto fra la Lega di Roma, quella in Regione e quella al Sant’Artemio.
La prima risposta dei tecnici del Ministero delle infrastrutture all’elenco di interventi necessari e urgenti nella Marca è stata però deludente per il presidente della Provincia Stefano Marcon: «Tradotto: grazie per il lavoro che avete fatto, adesso arrangiatevi a mettere a posto le vostre strade e i vostri ponti».
Nemmeno un euro per Treviso. Eppure quel report l’avevano chiesto proprio dalla capitale dopo la tragedia del Ponte Morandi di Genova, per fare una ricognizione territoriale. Oggi è lì, fermo sul tavolo, compilato in ogni dettaglio: vale più di sessanta milioni di euro ed è senza finanziamenti. Il ministero, hanno spiegato i tecnici romani rispondendo a Marcon quando ha chiesto i contributi, «svolge attività tecnico-amministrativa solo sulle strade di competenza statale in gestione Anas». Non solo: i progetti segnalati dalla Provincia dovranno essere realizzati con risorse dell’ente, ora che sono stati censiti e individuati come necessari. «Ad oggi – dice Marcon - ci è stato assegnato, per il periodo 2019/23, l’importo annuo di 3,5 milioni di euro a fronte di oltre 1.200 chilometri di strade e di 300 ponti con elevato fabbisogno manutentivo, che rende evidentemente insufficienti le risorse disponibili».
Marcon, esponente di punta nella Marca del Carroccio (è anche sindaco di Castelfranco) insiste e lancia un appello al Governo perché i soldi si trovino nella legge di bilancio 2019: «Nel monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere viarie di nostra competenza abbiamo segnalato come urgenti 11 interventi per un fabbisogno finanziario di 60 milioni e 900 mila euro. Mi chiedo se fosse necessario predisporlo in tempi rapidissimi per ottenere solo un richiamo alle nostre responsabilità». I primi punti in ordine di priorità sono la provinciale di Sarmede e quella di Borso del Grappa, territori particolarmente fragili in cui prevenire
Il ponte di Vidor
È una delle opere che necessita di manutenzione le frequenti frane, per 2,1 milioni. A seguire c’è il Ponte di Vidor, l’opera più significativa e impattante, con un duplice progetto: uno da 12 milioni di euro per un allargamento della carreggiata su un preliminare esistente e uno da 40 milioni, studio di Veneto Strade per la Regione, con la realizzazione di un nuovo ponte.
È la strada del Prosecco, l’unica che collega i colli alla pianura, e quel ponte ha bisogno di un intervento. E poi un tratto di provinciale a Paderno del Grappa, un ponte a Vidor sulla strada «Sinistra Piave», altri ponti sul Sile a Casale sulla Zermanesa, a Susegana sul fiume Soligo; i tecnici della Provincia avevano quindi inserito anche tre progetti a media priorità: un ponte a tre campate a Meduna sul Livenza e due strade sul ponte di Pederobba sul Brentella. Nessun pericolo per i cittadini, aveva assicurato Marcon. Ma quell’elenco era stato una rigida selezione, confidando in un aiuto ministeriale. Invece è diventato poco più di una lista della spesa.
Marzio Favero
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