Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’Italvolley ha un motore veneto

Italvolley, in corsa per il titolo sei atlete e un tecnico «a km zero»

- Di Daniele Rea

PADOVA Ci potrebbe scappare un sestetto tutto veneto, o quasi. E per buona misura con il coach. Paola Egonu, Moki De Gennaro, Anna Danesi, Miriam Sylla, Ofelia Malinov e Serena Ortolani. Allenatore Mazzanti.Insomma, tantissimo Veneto nella super Italia femminile del volley che giusto ieri ha schiantato la Cina nella semifinale della rassegna iridata, giocando uno dei match più combattuti, appassiona­nti e ricchi di pathos della storia recente della pallavolo. Un 3-2 non dei più adatti ai deboli di cuore, perché innumerevo­li volte le due squadre hanno avuto, nel quinto set, la palla buona per chiudere l’incontro.

Ma, alla fine, oggi la finale contro la Serbia (l’unica squadra ad aver battuto l’Italia in questa kermesse mondiale, pur se in un incontro del tutto inutile ai fini della classifica) alle 12,40 italiane vedrà in campo le atlete italiane. Italiane, sì, ma tanto venete. Di nascita o di adozione. La stella di questi Mondiali, l’opposto Paola Egonu, 20 anni da compiere, è nata a Cittadella e ha mosso i primi passi con il Team Volley del presidente Andrea Pivato, proprio nell’alta Padovana. Per la giocatrice dell’Agil Novara 45 punti (record) contro la Cina e il pallone decisivo a terra nel tie break. Per lei anche i compliment­i via twitter del governator­e Luca Zaia, sempre molto attento agli eventi sportivi che coinvolgon­o atleti veneti. «Ci è servito tutto il nostro coraggio — ha detto Paola subito dopo la fine del match — la Cina giustament­e era sempre lì sul pezzo come noi, ma abbiamo avuto più grinta, più forza e più voglia di vincere».

Poi il terzetto dell’Imoco: il libero Monica De Gennaro, la centrale Anna Danesi e la schiacciat­rice Miriam Sylla, la tigre del Pacifico, ultima arrivata in maglia gialloblù nel mercato estivo dell’Imoco campione d’Italia.

De Gennaro e Danesi hanno vinto

lo scudetto a maggio scorso e Sylla sarà con loro a difenderlo da ora in avanti. «Con la Serbia abbiamo un paio di sassolini da levarci dalle scarpe — diceva Miriam dopo la vittoria al cardiopalm­o sulla Cina — e questa volta, visto anche quello che c’è in palio, dobbiamo vincere noi». E poi? E poi Serena Ortolani, una che ha vinto tutto e di più con i club, tanto per capirsi era lei la capitana dell’Imoco che nel 2016 vinse il primo tricolore. Serena ha poi una storia dolcissima e del tutto particolar­e: il marito è Davide Mazzanti, sì, proprio il coach che ha guidato come un perfetto nocchiero fino a qui l’Italvolley. Da sposi hanno vinto uno scudetto a Casalmaggi­ore e uno a Conegliano, adesso possono coronare il tutto con un oro mondiale. «Mettiamo la testa in ghiaccio — dice Mazzanti — perché ora c’è la Serbia. Il Mondiale 2002? Ci ho pensato sì, perché a quei tempi io guidavo i pulmini...».E poi c’è Ofelia Malinov, dal nome che ricorda l’Amleto e con la regia al palleggio che ricorda un metronomo: palle con il contagiri che basta, si fa per dire, sbattere a terra al di là della rete e dei muri avversari. Figlia d’arte (il padre Atanas da coach ha vinto tutto a Bergamo), cresciuta nel volley a Bassano e poi a Conegliano. Un sestetto da favola, questa volta si può dire.

(Altri servizi sul Corriere della Sera)

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 ??  ?? Padovana La fortissima Paola Egonu, 19 anni, è nata a Cittadella e ha vissuto a Galliera Veneta, nel Padovano
Padovana La fortissima Paola Egonu, 19 anni, è nata a Cittadella e ha vissuto a Galliera Veneta, nel Padovano

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