Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Cucino la paella e vendo le mie pentole Così sono diventato il più bravo di tutti»

Belluno, Mario Barp miglior venditore d’Italia

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BELLUNO «Parlo con il signor Barp?». «Lui in persona!». La voce squillante, il tono convinto, la risposta non scontata. Si capisce subito di avere a che fare con un uomo abituato a chiudere contratti. Per tre anni (gli ultimi due di seguito) è stato l’agente Amc ad aver venduto più pentole in Italia. Il tutto in un’area che va da Trento a Treviso e ha come epicentro Belluno (lui è di Mel). Ieri la consacrazi­one: Mario Barp, classe ‘69, è finito nella shortlist degli Oscar dei venditori, organizzat­o da Univendita e assegnato da una giuria presieduta dal presidente di Confcommer­cio Carlo Sangalli. E pazienza se il premio finale è andato ai rivali di sempre della Folletto. Del resto, nell’Olimpo del porta a porta c’è posto solo per poche marche dalla lunga tradizione.

Signor Barp, una domanda a cui un buon venditore non risponde mai volentieri: qual è il suo segreto?

«Se fossi donna rispondere­i il decolleté (ride) .... Scherzi a parte, il sorriso, l’educazione, il saper quando insistere e quando fermarmi. Se non ci si comporta bene non si vende niente, è la prima cosa da sapere».

Come si fa la vendita diretta ai tempi di Amazon?

«La risposta potrebbe sembrare strana: come prima. In effetti il nostro è un settore che non conosce crisi. Parlo di chi vende prodotti di qualità, mica cianfrusag­lie eh...»

Quindi lei suona ai campanelli e poi?

«Eh no, quello lo fanno i miei “colleghi” della Folletto. E sono bravissimi. Vanno alla mattina, quando la gente si prepara ad accompagna­re i figli a scuola. E prendo un appuntamen­to pomeridian­o».

Lei invece...

«Io faccio i party».

Come quelli dei robot da cucina e dei cosmetici...

«Esatto. Si va a casa delle persone e si cucina. È questo il nostro grande punto di forza: l’esperienza sensoriale. A casa c’è il tempo per provare le cose. Chi ti porta il materasso ti ci fa sdraiare. Io cucino».

Cosa cucina?

«Ci sarebbe un menu a cui attenersi: risotto, verdure... le pentole che vendo aiutano a farlo in maniera salutare».

Ecco, sospetto che qui sia il vero segreto...

«Allora, io a cucinare ero ci

Premiato

Mario Barp con il riconoscim­ento consegnato da Univendita a Milano

Il bellunese è finialista agli Osca della vendita “ciompo”, goffo, come si dice da queste parti. Ma mi sono messo a studiare. Quando voglio stupire - cioè sempre faccio la paella. È quella che convince».

Cosa faceva prima pentole?

«Ho sempre venduto. Avevo una mia piccola azienda di antifurti. Per piazzarli ho introdotto nel Bellunese il primo call center»

Perché ha smesso?

«Ho rinunciato quando si sono inventati il registro delle opposizion­i. Ero corretto ma non volevo rischiare multe».

Come si fa a convincere i bellunesi a comprare? Non avete la fama di gente che dà molta confidenza...

«Io penso che invece il mio successo dipenda molto dall’ambiente un po’ montanaro. Qui la gente è un po’ per le sue, ma si fida di chi conosce. E il sistema dei party alimenta proprio questo meccanismo. E poi, non è che in molte località ci siano proprio i negozi a due passi. Se qualcuno ti porta la merce in casa ti fa un favore».

Diceva che il settore tira. Ha qualche numero?

«Gli agenti Amc sono aumentati del 30%. Quante ditte possono dire lo stesso? Inoltre sa quanto fattura la vendita diretta in una provincia come Belluno? Cinquecent­o mila euro al mese».

Un consiglio per chi vuole seguire le sue orme?

«Va avanti solo chi lavora duro. Conta il prodotto, ma vince la persona. E no, non è un lavoro per tutti. Si viene cooptati. Qualcuno deve aver fiducia in te». delle

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