Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Con le chiusure domenicali in Veneto ci saranno 1.800 esuberi»
VENEZIA «Le chiusure domenicali produrranno circa 1.800 esuberi in Veneto». A spiegarlo è stato ieri il delegato regionale di Federdistribuzione Pierluigi Albanese, intervenendo a margine dell’incontro «Valori, socialità, sviluppo nella programmazione delle aperture domenicali» organizzato a Zelarino da Fisascat Cisl Veneto. La riduzione dell’occupazione sarebbe la diretta conseguenza di un calo del fatturato stimato in 4,6 punti percentuali a livello nazionale, pari a circa 6 miliardi di euro, sostenuto a partire dalle mutate abitudini d’acquisto dei consumatori dalle liberalizzazioni introdotte nel 2011 con il decreto SalvaItalia. «Oggi possiamo dire sulla base di risultanze statistiche che il provvedimento non ha portato l’auspicato aumento di produttività, dei fatturati e della competitività delle imprese commerciali» ha commentato la segretaria regionale Fisascat Cisl Maurizia Rizzo. «Nel triennio successivo all’entrata in vigore della liberalizzazione – riprende Rizzo - si sono registrate anzi 74.000 chiusure di piccole e medie imprese commerciali e uno spostamento del 3,3% delle quote di mercato dagli esercizi commerciali minori alla grande distribuzione».
A cambiare è stata anche la propensione al consumo delle famiglie, che secondo il responsabile alle relazioni sindacali di Federdistribuzione Alessandro Sallì «non potrebbe essere spalmata su 6 giorni». Ma il segretario nazionale Fisascat Cisl Davide Guarini ha spiegato che con il governo, mercoledì, «saremo fermi sulla chiusura nelle 12 festività, ma saremo anche aperti al confronto».