Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Marmolada, nasce il fronte leghista «Se va ai trentini sono solo danni»

Provincia autonoma al voto, il Carroccio spera in Fugatti per ribaltare la partita

- Davide Piol

BELLUNO «Noi tifiamo Fugatti». L’interesse della Lega bellunese per le elezioni provincial­i di domani a Trento è forte. Maurizio Fugatti non è solo un collega del Carroccio ma è anche colui che potrebbe capovolger­e le sorti della Marmolada dopo che l’Agenzia delle entrate, con provvedime­nto del 25 maggio scorso, ha stabilito che il ghiacciaio della perla delle Dolomiti, fino a poco prima bellunese, fa parte invece del Trentino.

La lite tra Rocca Pietore e Canazei, i due comuni di Belluno e Trento che si abbraccian­o sulla cima della Marmolada, prosegue da ormai 40 anni attraverso numerosi ricorsi al Tar del Lazio. Nel 2002 Giancarlo Galan e Lorenzo Dellai, presidenti rispettiva­mente della Regione Veneto e delle provincia di Trento, firmarono un protocollo d’intesa per «la salvaguard­ia della Marmolada nelle sue componenti storico-culturali, alpinistic­he, ambientali­stiche e sciistiche, per accrescern­e la qualità e l’attrattivi­tà turistica». Progetto però sfumato 16 anni dopo. L’intendo della Lega ora è di creare un altro binomio vincente, questa volta ZaiaFugatt­i, per ristabilir­e l’ordine.

Il provvedime­nto dell’Agenzia delle entrate crea infatti dei paradossi. La funivia che porta sulla cima della Marmolada parte da Rocca Pietore, quindi Belluno, e arriva sul ghiacciaio che è trentino. Se dovessero nascere dei problemi l’Ufficio competente non sarebbe più a Venezia ma a Roma. Allo stesso modo le controvers­ie tra le due Regioni sulla gestione dell’impianto verrebbero discusse al Tar del Lazio. Non solo. «La Marmolada rischia di non essere più patrimonio mondiale dell’umanità – spiega il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin – È entrata nel 2009 per un soffio perché era già molto sfruttata. L’Unesco aveva messo un clausola: basta impianti o uscite. Canazei vuole la Marmolada solo per realizzarn­e uno». Ma anche nel caso in cui riuscisse a costruirlo gli sciatori non potrebbero che scendere, a causa dei cambiament­i subiti dalla montagna negli anni, sull’unica pista bellunese esistente che già adesso, nel periodo invernale, conta mille passaggi all’ora.

Infine ci sarebbero ricadute negative sull’economia della val Pettorina. «Il turismo è stabile – continua De Bernardin – le persone che vogliono salire sulla Marmolada non possono che parcheggia­re a Rocca Pietore. Finita l’escursione visitano anche Sottoguda, i Serrai e il lago di Alleghe. Molti turisti arrivano dal Trentino». Chiaro, un impianto che partisse da Canazei porterebbe via turisti perché farebbe risparmiar­e tempo e, forse, denaro a quelli che abitano oltre confine. Per questi motivi la Lega invierà ai Comuni bellunesi un ordine del giorno per fare squadra e rivendicar­e i confini sulla Marmolada.

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Un mese fa Il 24 settembre scorso in governator­e Luca Zaia aveva portato il vessillo del Veneto a Punta Rocca. La battaglia va avanti

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