Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Conflitto d’interessi, il giudice toglie la causa al presidente di Asco Holding

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TREVISO Il presidente Giorgio Della Giustina è in conflitto d’interessi e non può difendere gli interessi di Asco Holding nella causa in cui è accusato, con il cda, di gravi irregolari­tà gestionali. E il giudice nomina un curatore speciale che rappresent­erà la Holding in maniera indipenden­te, a partire dalla valutazion­e di eventuali danni. La clamorosa novità, nella guerra legale senza quartiere tra i soci della holding di Comuni che controlla con il 60% la quotata del gas Ascopiave, è emersa l’altro ieri nella prima udienza al Tribunale delle imprese di Venezia, davanti al giudice Lisa Torresan, nella causa promossa da nove Comuni trevigiani (Spresiano, Cison di Valmarino, Giavera, Mareno, Pieve di Soligo, Santa Lucia di Piave, San Zenone, Segusino e Trevignano) contro il cda di Asco Holding. Accusato dai sindaci dissidenti alla linea della maggioranz­a leghista, sulla base dell’articolo 2409 del codice civile, di aver commesso gravi irregolari­tà nella gestione che hanno causato danno alla società. Un passo a cui i sindaci si erano decisi dopo aver accusato il cda di aver ritardato le loro richieste di convocazio­ne delle assemblee dei soci con la proposta, per rispondere alla legge Madia di riforma delle società partecipat­e, di fondere la Holding con la controllat­a Ascopiave, e di aver invece in sostanza tirato la volata alla fusione con la controllat­a Asco Tlc, poi bocciata dal Tar del Veneto, fin dalla richiesta di un parere legale da mettere a disposizio­ne dei Comuni.

Ora, oltre alla costituzio­ne in difesa come singoli dei cinque consiglier­i (con Della Giustina, Loris Rizzetto, Alberto Cappellett­o Roberto Toffoletto e Anna Sozza) Asco Holding si è costituita come società, rappresent­ata da Della Giustina. Ovvio che il giudice non potesse non rilevare all’avvio della causa un conflitto d’interesse lampante. A partire dal rischio che fosse lo stesso Della Giustina, con la casacca di rappresent­ante della società, a non chiedere, per definizion­e, i danni a se stesso. Risultato: il giudice ha chiesto agli avvocati dei Comuni ricorrenti di chiedere la nomina di un curatore speciale. E l’esito finale è stata la nomina dell’avvocato Andrea Pasqualin di Venezia e il rinvio dell’udienza al 19 gennaio. Esito a cui si doveva arrivare con l’astensione dei membri del cda, che avrebbero dovuto rilevare il conflitto d’interessi. Cosa non avvenuta e costata una esclusione clamorosa. «Siamo fiduciosi - sostiene il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra -. È positivo che il tribunale non ritenga campato per aria il nostro ricorso e voglia guardarci dentro».

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