Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nuovo Piano degli interventi accolte oltre 500 osservazioni Tassinari: «Sarà accessibile, parcheggi e verde sul Prato»
TREVISO «Il piano degli interventi che stiamo studiando è molto ingessato, l’obiettivo è liberalizzare lo strumento e renderlo più accessibile, mantenendo le linee di rigenerazione urbana, riducendo il surplus edilizio e la cementificazione, rendendo l’attività edilizia più elastica e valutando se riammettere il piano casa in area agricola, rispettando la compatibilità con il Pat». Linda Tassinari, assessore all’urbanistica di Treviso, guarda il massiccio faldone sulla sua scrivania, centinaia di pagine e allegati. L’iter burocratico è lungo e complesso, ma le osservazioni al piano degli interventi (predisposto dalla precedente giunta Manildo) sono tutte state valutate dagli uffici, pronte al passaggio in commissione.
«Su 626 istruite, una su sei non è stata accolta per criticità tecniche e normative – spiega -. Cittadini e professionisti hanno evidenziato delle criticità che riguardano in particolare la viabilità principale e locale, l’edificabilità e gli assi commerciali in centro storico». Se tutto filerà liscio il «Pi» potrà essere adottato a fine marzo e detterà la linea politico-amministrativa della giunta Conte in materia urbanistica. Un tassello fondamentale sarà la legge sul consumo del suolo, che Ca’ Sugana attende dalla Regione entro il 2019: «Stabilirà i termini definitivi della quantità ancora trasformabile fino al 2050 – sottolinea Tassinari -. Sarà restrittivo, a tutela del territorio».
E visto che oggi è l’ultimo giorno delle tradizionali Fiere di San Luca, non si può non parlare del futuro del Prato della Fiera. «I lavori per la nuova Cittadella della Salute impongono una riflessione. Di sicuro non rimarrà così com’è, sono già arrivate delle specifiche osservazioni al Pi, l’idea è che diventi uno spazio aperto per fiere, incontri e passeggio, per una riqualificazione sia concreta che simbolica, rispettando la fruibilità e la storicità del luogo». Sembra un paradosso ma il Prato non ha destinazione urbanistica compatibile con il parcheggio, anche se a tutti gli effetti lo è da sempre, disordinato e indiscriminato.
«È emersa l’esigenza di rimodulare l’area, anche dal punto di vista tecnico e giuridico – rileva Tassinari -. Gli stessi ordini professionali che hanno la sede a Fiera hanno chiesto un’azione urbanistica». Da leggersi: un cambio di destinazione, che potrebbe quindi anche mettere un po’ di ordine su una sosta totalmente casuale. Ma la sosta, appunto, rimarrà fulcro del Prato. «Non pensiamo certamente ad asfaltare – chiude -, esistono anche parcheggi verdi e drenanti che ci permetteranno di far emergere le qualità paesaggistiche e anzi pensiamo a un riassetto della vegetazione a tutti i livelli, con un potenziamento dell’illuminazione perché sia fruibile anche in orario serale e tenendo in considerazione la programmazione esistente. Ma non ci sono urgenze temporali: non cerchiamo palliativi ma risposte».
Edilizia elastica
Il Comune adesso attende la legge sul consumo del suolo