Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Morti speronati i velisti dispersi» Ma la famiglia: «Non ci crediamo»
PADOVA Sette mesi con il fiato sospeso. Da un lato la speranza di avere notizie di un salvataggio di fortuna, dall’altro la consapevolezza che ogni giorno trascorso è un passo in più verso l’accettazione della peggiore delle notizie: gli skipper Aldo Revello, 53 anni, di La Spezia e Antonio Voinea, 31enne di Bovolenta sono morti, annegati per motivi ancora poco chiari tra le Azzorre e il Portogallo, dove si trovavano con la loro barca a vela di ritorno dai Caraibi.
Non si hanno più notizie di loro dal 2 maggio scorso. E a distanza di tempo ora arrivano strani messaggi a dare versioni non verificabili di quanto accaduto. Sia la vedova dello skipper Revello che la famiglia padovana di Antonio hanno ricevuto anonimi scritti su messenger che sostengono che i due a bordo della loro «Bright» sarebbero stati speronati da un’imbarcazione poi fuggita invece di prestare soccorso. Gli scritti sarebbero al vaglio della procura di Roma che sta indagando sulla scomparsa dei velisti.
«Non crediamo alle parole di queste persone – dice Alice Voinea, sorella di Antonio – nessuno riesce a verificare il profilo Facebook da cui partono questi messaggi e non ci sono elementi per affermare che effettivamente le cose siano andate così».
Oltre agli anonimi ci sono pure gli sciacalli. Già, perché la famiglia Voinea ha offerto una ricompensa da 15 mila euro a chiunque si presenti con un’informazione verificabile in merito alla scomparsa del loro congiunto. E quando la notizia si è diffusa una persona si è presentata al telefono come testimone e ha chiesto di alzare la posta, altrimenti non avrebbe rivelato alcuna informazione. «Sarà la Procura a fare tutti gli accertamenti del caso – taglia corto l’avvocato della famiglia padovana, Matteo De Poli –, fino ad oggi non siamo riusciti a parlare con il procuratore, certo è che con i tracciati nautici e le acquisizioni delle immagini satellitari non dovrebbe essere difficile sapere che cosa è successo in quel tratto di mare quel giorno».
Le ultime notizie della barca dei due velisti risalgono alle 13.38 di mercoledì 2 maggio. In quel momento viene attivato l’Epirb (trasmettitore di localizzazione di emergenza), l’allarme parte da un punto preciso tra le Azzorre e le coste europee e arriva alle autorità navali portoghesi che avviano le procedure di soccorso. Qualche giorno dopo vengono trovati tre giubbotti di salvataggio e alcune taniche di carburante, della barca invece non vi è alcuna traccia. In quella zona in quel momento c’erano anche un cargo filippino, il Cmb Catrine, e un peschereccio, che si sarebbero attivati nelle ricerche, ma senza esito. I due velisti erano esperti, avevano alle spalle molte ore di navigazione. La barca inoltre non sembrava aver mai dato segnali di guasti tecnici o problemi. Al momento non si sa neppure se in quel tratto di mare ci sia stata una tempesta, evento al quale comunque i due skipper erano preparati. Tutta Bovolenta intanto si stringe alla famiglia Voinea, di origine romena ma residente in paese da oltre vent’anni. Qualche tempo fa il Comune organizzò una fiaccolata per tenere accesi i riflettori sul caso. «Siamo vicini alla famiglia e vorremmo anche noi che fosse fatta luce su questa misteriosa scomparsa – afferma il sindaco Silvia Pittarello –, la famiglia attende informazioni dalla procura e anche noi speriamo di sapere al più presto qualcosa».
La fonte anonima via Facebook Alla vedova di Aldo Revello, 53 anni, sono giunti messaggi relativi a un presunto speronamento da parte di una nave poi fuggita. Con Revello è scomparso Antonio Voinea, 31enne di Bovolenta: era il 2 maggio
Non abbiamo alcuna prova del fatto che le cose siano andate così