Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

E nella Marca 1500 persone evacuate

I sindaci preoccupat­i per la piena nella notte, a Susegana chiude l’Electrolux

- Citter, Madiotto

TREVISO Quando ieri sera, nel Bellunese, sono state aperte le dighe, l’allerta maltempo nel Trevigiano è diventata emergenza e il prefetto Maria Rosaria Laganà ha disposto l’evacuazion­e urgente di tutte le aree golenali del Piave: 1500 le persone evacuate. Sindaci preoccupat­i per la notte. Chiude l’Electrolux di Susegana.

TREVISO «Il problema è la notte, dobbiamo superare la notte». Hanno ripetuto questo, quasi come un mantra, i sindaci trevigiani preoccupat­i per le previste piene dei fiumi Piave, Livenza, Meschio e Monticano.

Una paura che ha preso forma in serata, quando nel Bellunese sono state aperte le dighe e decine di migliaia di metri cubi d’acqua si sono riversati verso valle. Una mole d’acqua che rischia di rendere impossibil­e la tenuta degli argini. Ed è così che ieri sera sono scattate le ordinanze che hanno costretto oltre 1500 persone a fare le valigie e lasciare le loro case. Per tutta la giornata di ieri l’allerta è stata massima, tutti vigili e preoccupat­i, in costante contatto con l’unità di crisi della Regione, in attesa di cosa poteva succedere, preparando­si a gestire ogni emergenza, compresa l’evacuazion­e per l’ospedale di Motta di Livenza.

Nella giornata di ieri gli argini hanno retto, scaricando l’acqua nelle aree golenali dove sono scattati i primi sgomberi come a Ponte di Piave per le abitazioni delle vie Piave, Jesolo, Marconi e Zattere. A Gorgo al Monticano il sindaco Giannina Cover ha fatto evacuazion­e due abitazioni che si trovano in via Livenza: «Stiamo monitorand­o il Livenza e il Monticano, abbiamo attivato alcune idrovore. Vedremo nelle prossime ore».

Attenzione alta per i livelli del Piave anche a Zenson di Piave e Salgareda. A Meduna sorvegliat­o speciale è invece il Livenza: «Siamo ai livelli di guardia e potremmo dover evacuare la casa di riposo. Vedremo come evolve la situazione nelle prossime ore» spiegava nel tardo pomeriggio il sindaco Marica Fantuz.

In serata però, quando nel Bellunese sono state aperte le dighe, l’allerta è diventata emergenza e il Prefetto Maria Rosaria Laganà ha disposto l’evacuazion­e urgente di tutte le aree golenali. A San Biagio di Callata il sindaco ha fatto evacuare 35 famiglie: «A causa dello scarico di 2000 metri cubi da Busche, si rende necessario evacuare la zona golenale, del fiume Piave, entro le ore 24». Per le 35 famiglie interessat­e, è stata aperta la scuola elementare di Sant’Andrea di Barbarana. Pochi minuti dopo è toccato a Maserada sul Piave: in vista della piena prevista, 900 persone sono costrette a lasciare la propria casa, accolte da polizia locale e protezione civile nelle palestre di Maserada, Varago e Candelù. Per far fronte all’emergenza sono stati attivati numeri telefonici per le famiglie con disabili o anziani.

Stessa sorte per le famiglie che vivono in golena a Breda di Piave già allertate in mattinata, per loro l’area di ricovero è stata allestita nella sede dell’Associazio­ne Festeggiam­enti dove hanno passato la notte. Trecento sono le persone evacuate tra Colfosco e Ponte della Priula a Susegana dove la piena ha portato anche alla chiusura dello stabilimen­to Electrolux dalle 20 di ieri alle 12 di oggi. A Nove, un incendio, subito fortunatam­ente spento, ha interessat­o in serata la centrale elettrica Enel di Vittorio Veneto. A Treviso la piena dei canali è prevista per oggi pomeriggio: l’attenzione si concentra sui sottopassi e corsi d’acqua, Sile e Botteniga in particolar­e. «Il monitoragg­io è costante – assicura il sindaco Mario Conte -, anche sulla viabilità che vogliamo mantenere il più possibile scorrevole». Un’ottantina gli interventi dei vigili del fuoco a partire dalle 18, per i danni provocati dal violento temporale e dalle raffiche di vento, con alberi e pali abbattuti, allagament­i e black out.

Conte

Il monitoragg­io è costante, anche sulla viabilità che vogliamo sia il più scorrevole possibile

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