Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Una cordata per salvare la Fondazione Mazzotti
TREVISO Digitalizzare l’archivio epistolare della Fondazione Mazzotti, preziosissime lettere che ne ricostruiscono i rapporti con Gino Rossi e Arturo Martini, per renderlo accessibile a tutti, e ridare vita alla Fondazione stessa per valorizzare un patrimonio culturale unico della Marca: Comune, Provincia e Regione hanno avviato un percorso di rilancio dopo che gli attuali vertici hanno chiesto lo scioglimento dell’ente, commissariato mercoledì in attesa della nuova gestione. «Era un dovere morale trovare una soluzione per portare avanti il nome di una figura importante, a cui Treviso deve la riscoperta delle ville venete, molte battaglie per la difesa del paesaggio e la sua promozione turistica» spiegano. Una cordata istituzionale che ora cerca una nuova sede per la Fondazione: l’archivio fotografico (122 mila immagini) è ospitato in provincia ma adesso serve una casa per rendere omaggio a Mazzotti, quella attuale in via Marchesan non è più idonea. L’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari pensa addirittura a una villa veneta. «Abbiamo preso a cuore il futuro della Fondazione – spiega l’assessore alla cultura di Ca’ Sugana Lavinia Colonna Preti -. Il Comune si impegna a farsi garante della conservazione e promozione della biblioteca, fototeca e archivio, oltre che di quanto ancora conservato dalla famiglia, con iniziative dedicate». Oltre a Regione e Provincia sono state coinvolte università e Soprintendenza. (s.ma.)