Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Soccorso Alpino in trincea, aiuto a famiglie e malati Auronzo: strade in difficoltà
BELLUNO Situazione disastrosa sotto le Dolomiti, ma continua senza sosta l’impegno di Soccorso Alpino, Protezione civile e dei vigili del fuoco. Le zone più critiche rimangono nella parte alta delle provincia: paesi isolati, senza luce, acqua e copertura telefonica.
Ieri mattina verso le 6 una ventina di soccorritori è partita dal capoluogo per raggiungere Rocca Pietore e Livinallongo e cercare di sistemare, almeno in modo provvisorio, le case scoperchiate dalle raffiche di vento dei giorni scorsi.
Gli interventi delle Stazioni bellunesi e trevigiane sono stati tanti. A San Vito di Cadore, per esempio, si sono mossi subito per il taglio di piante cadute, sghiaiamenti e riparazione di tetti. Poi hanno raggiunto Longarone per il monitoraggio del Piave nella zona di Ponte Gardona, per l’assistenza a una famiglia rimasta senza casa e per la consegna di una bombola di ossigeno a una paziente che aveva esaurito la scorta.
Ieri visitate tutte le Centrali operative comunali per raccogliere direttamente le richieste di aiuto. La macchina dei soccorsi è ripartita stamattina con nuove squadre. Si sono messi a disposizione, una quarantina di soccorritori provenienti dalla parte bassa della provincia, dalle Stazioni trevigiane e anche della XI Delegazione Prealpi Venete e VI Delegazione speleologica.
Intanto le utenze rimaste senza corrente elettrica sono scese a 16.800. Lunedì erano 113.000 in tutto il Bellunese. Enel Nord-est ha comunicato che sono in corso i lavori di ripristino della linea elettrica in tutto il comune di Auronzo. Lì risulta scoperta parte di Ligonto, Pian Della Velma, via della Grotta, mentre ripristinata l’elettricità in quasi tutta la frazione di Misurina prendendo energia dall’Alto Adige. La strada che da lì prosegue verso il Passo Tre Croci è stata riaperta.
Rimane chiusa quella per Auronzo (solo veicoli di emergenza) e impraticabile quella che scende da Misurina a Carbonin, per una voragine che ha distrutto un ponte.
Miglioramenti invece a Cortina. «La situazione sembra tranquilla — ha commentato il sindaco Giampietro Ghedina — È tornata l’illuminazione dappertutto. La pioggia continua e stiamo monitorando i punti più sensibili. Domani (oggi, Ndr) farò rientrare in casa le 40 persone evacuate ad Alverà. Siamo verso la fine dell’emergenza».
Ripristinata anche la strada che raggiunge Livinallongo, ma per il primo cittadino Leandro Grones l’emergenza non è ancora finita. «Non ho mai visto qualcosa di simile qui — ha raccontato il sindaco — Lunedì è scoppiato il finimondo: scoperchiate abitazioni e fienili; rase al suolo intere foreste: strade, argini e ponti distrutti. C’era uno scenario apocalittico, ma ci siamo messi all’opera tutti, compresi i cittadini che sono usciti in strada con la motosega e il badile per spostare gli alberi caduti».
Manca però l’energia elettrica e l’idea, ventilata ieri, è di utilizzare i gruppi elettrogeni delle funivie di Arabba rimasti illesi dal maltempo.
Cortina
Il meteo migliora Il sindaco Ghedina: gli sfollati di Alverà tornano a casa