Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Chievo nel caos, Ventura se ne va In arrivo Di Carlo

Il capitano contro il tecnico dimissiona­rio. Pronto Di Carlo

- Sorio

Cucù, Gian Piero Ventura VERONA non c’è più, il capitano Sergio Pellissier gli entra in tackle via Instagram — «Dal primo momento ch’è arrivato se ne voleva già andare, pazzesco, mai vista una cosa del genere» — e la stagione fin qui horror del Chievo tocca un altro primato negativo: dopo D’Anna e l’ex ct del Mondiale mancato, il club veronese, ultimo e azzoppato dal processo sportivo sulle plusvalenz­e, si affiderà per la prima volta nella sua storia al terzo allenatore nello stesso camla pionato.

Cioè, salvo sorprese, a quell’usato sicuro incarnato da Mimmo Di Carlo, tre salvezze sulla panchina gialloblù fra 2009 e 2012, ex regista del Vicenza e allievo di Francesco Guidolin, lui che già oggi dovrebbe firmare e, a Veronello, prendere in mano una squadra depressa, indebolita dagli ultimi mercati e colpita dall’ennesimo choc stagionale.

Perché uno choc, almeno nella forma, sono state le dimissioni di Ventura, dopo appena un mese a Verona, contratto fino al 2020 e l’idea di essere al Chievo (dixit) «per amicizia col presidente Luca Campedelli, per voglia di costruire, per l’eccitazion­e di questa sfida». Dimissioni comunicate da Ventura soltanto allo spogliatoi­o subito dopo il pari di domenica col Bologna e accettate ieri da un Campedelli che, ferito a dir poco, ha preferito non incontrare di persona il dimissiona­rio per ratifica dell’addio. Addio su cui, come detto, Pellissier, capitano e bandiera, 39 anni, leader di famiglia per presenze (503), è entrato in scivolata: «Un’estate pesante con il problema plusvalenz­e, un avvio da dimenticar­e e per dire che non c’è mai fine al peggio le dimissioni di un mister che dal primo momento ch’è arrivato se ne voleva già andare. Pazzesco!!! In 22 stagioni da profession­ista pensavo di aver visto tutto... Chi ama questa squadra non la può abbandonar­e solo perché le cose vanno male». Un addio, quello di Ventura, che ha fatto «cadere dalle nuvole» anche Gigi Delneri, artefice del primo grande Chievo d’inizio Duemila: «Qualcosa deve essere successo e lo può sapere solo Ventura. Certo, è una vicenda che non fa bene al Chievo. Anche se magari, a botta digerita, potrebbe nascerne una scossa». Scossa di cui ha bisogno anche l’Hellas, peraltro. Quell’Hellas che, settimo in serie B ma costruito per il salto, non vince più e medita se separarsi dall’ex campione del mondo Fabio Grosso. Ma non lo farà fino al 23 novembre: decisiva la gara contro il Palermo, con Serse Cosmi alla finestra.

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