Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Arriva l’influenza Sportivi testimonial per convincere tutti a vaccinarsi in tempo
TREVISO Una campagna vaccinale massiccia, che mira ad aumentare del 20% la copertura a partire dagli over 65, che hanno difese immunitarie più deboli, e sul personale dell’ospedale. In più, un potenziamento del servizio con operatori e spazi dedicati nel momento del picco influenzale: da ieri nei distretti e negli studi dei medici di base sono disponibili le prime di 145 mila dosi di vaccini nella Marca (un investimento da 800 mila euro). Il direttore dell’Ulss 2 Francesco Benazzi e il direttore dei servizi sociali Pier Paolo Faronato hanno già dato il buon esempio, vaccinandosi a Treviso: «Chi lavora nella sanità deve essere il primo artefice della salute, è una difesa per tutti». Il dg pensa di incentivare gli operatori anche con l’aiuto di qualche testimonial, magari dal mondo dello sport trevigiano. «Abbiamo scritto una lettera a tutto il personale – spiega Benazzi -, andremo in ogni unità operativa e nei reparti per aumentare la percentuale di vaccinati. Nel 2017 era del 25%, vorremmo arrivare al 40%».
Virus più forte
Il virus quest’anno è più forte, è importante prevenirne la diffusione: lo scorso inverno era stato necessario adibire un reparto dell’ospedale ai malati e l’Ulss non vuole farsi trovare impreparata. «Stiamo studiando un piano per affrontare l’emergenza – annuncia Benazzi -, aumentando le dotazioni di personale e spazi in caso di surplus di ricoveri». L’autunno mite ha spostato la data del picco influenzale, che però è atteso a giorni. «Il freddo paralizza i sistemi di difesa e le prime vie aeree, e quando fa freddo preferiamo i luoghi chiusi in cui è più facile il contagio – spiega il direttore del dipartimento di igiene pubblica Sandro Cinquetti -. Ogni anno l’influenza colpisce circa il 10% della popolazione, prevediamo un andamento simile. I primi casi sono già stati registrati».
Ospedale di comunità
Entro metà 2019 dovrebbe essere inaugurato anche l’ospedale di comunità, una struttura intermedia che assiste il paziente quando non è più necessario il ricovero, prevista dalle nuove schede ospedaliere. Ma non entro il periodo di picco influenzale: ieri la commissione regionale ha dato l’ok al progetto del Ca’ Foncello e ora si attende il nulla osta del direttore generale per i requisiti e la predisposizione del capitolato. «Avrà trenta posti letto e sarà istituito in uno spazio di proprietà – spiega il dg -. La gestione del servizio andrà in gara, la supervisione sarà di un nostro geriatra. Lo apriremo dove oggi c’è l’oncologia che sposterà le sole degenze all’interno del blocco centrale dell’ospedale. Day hospital, ambulatori e chemio rimarranno dove sono, per agevolare i pazienti nella sosta e nella gestione. Il risultato faciliterà anche il compito dei medici di guardia».
Obbligo vaccinale
Per quanto riguarda l’obbligo vaccinale, sono circa 2 mila i bambini trevigiani sotto i sei anni che non hanno mai avviato il ciclo. «Aspettiamo indicazioni dalla conferenza Stato Regioni per considerare eventuali sanzioni – chiude Cinquetti -. La scadenza è il 31 marzo. Noi intanto lavoriamo per convincere le famiglie».
Benazzi Stiamo studiando un piano per affrontare l’emergenza in vista della possibilità di un surplus di ricoveri dovuti all’influenza