Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Maltempo, la conta dei danni Stima a Feltre: 8 milioni di euro
Il Comune: 5 milioni al patrimonio pubblico, 3 ai privati. «Meno burocrazia»
BELLUNO Con l’inverno ormai alle porte i Comuni bellunesi accelerano per stilare la lista dei danni causati dal maltempo che due settimane fa ha messo in ginocchio la provincia di Belluno. Il più veloce? il Comune di Feltre. Il sindaco Paolo Perenzin, accompagnato dall’assessore ai Lavori pubblici Adis Zatta, dalla dirigente Enrica De Paulis e dai parlamentari Roger De Menech (Pd) e Dario Bond (Fi) ha presentato ieri ai magazzini comunali di via Vignigole (pesantemente danneggiati) una provvisoria stima dei danni.
Ammontano a quasi 5 milioni di euro quelli al patrimonio pubblico comunale, di cui 1,5 milioni a carico degli edifici, oltre 1,2 milioni alla viabilità, 560 mila euro in conseguenza di frane e smottamenti, quasi 1,5 milioni per danni al verde urbano, senza conteggiare il danno ambientale e ornamentale che non potrà essere riparato.
Non va meglio per gli immobili privati dove la stima, che riguarda tetti divelti (circa 50) e danneggiati (oltre un centinaio) si aggira attorno ai 3,2 milioni di euro, destinata a crescere. Tutto questo senza contare le conseguenze riportate dalle attività economiche, agricole e industriali, rilevantissime. Bond e De Menech hanno garantito il loro impegno per invitare il governo a rendere il più possibile veloci i risarcimenti, anche bypassando pratiche burocratiche consolidate.
Alle prese con la ricognizione dei danni anche le associazioni di categoria. Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato, Coldiretti e Confagricoltura hanno contattato i propri associati affinchè comunichino l’entità dei danni subìti. «Non è un conteggio facile — spiega la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella — I danni non sono di facile traduzione in valore monetario. Abbiamo finora contattato direttamente oltre 150 associati in 44 comuni della provincia. C’è chi è rimasto senza elettricità tre giorni, con distruzione delle derrate alimentari in frigoriferi e congelatori, chi ha subìto danni alle strutture e chi ai macchinari. La conta è ancora provvisoria».
Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno: «Temo che il miliardo di euro di danni preventivato dalla Regione sia una stima per difetto, le conseguenze del maltempo si protrarranno nel tempo».
La partita della ricostruzione passa ora in mano al commissario straordinario che dovrebbe essere il governatore del Veneto Luca Zaia: la nomina non è ancora ufficiale, ma il decreto ministeriale sarebbe già pronto.
E mentre venerdì a Longarone l’Anci (Associazione dei comuni italiani) nazionale incontrerà i sindaci bellunesi, nel territorio si torna piano piano alla normalità. A seguito dei controlli dell’Usl 1 «Dolomiti», torna potabile l’acqua a Cortina, ad eccezione degli acquedotti di Cadin di sopra, Cadin di sotto, Cademai, Chiave/ Chiamulera, Zuel, Cojana e Azon, sui quali sono ancora in atto i controlli. Acqua potabile anche in gran parte dell’Alpago, a Comelico Superiore, a La Valle Agordina nelle zone Ronche, Ronchet, Cancellade, Noach, Le Campe, a Pedavena, San Pietro e Santo Stefano di Cadore.
E dall’alluvione anche un effetto positivo: a Cima Gogna (Auronzo) la forza del torrente Tudaio ha portato a valle i massi che lo scorso anno avevano sbarrato il suo corso e formato un preoccupante bacino.
In azione Emergenza: Zaia commissario Categorie, sondaggio con gli associati