Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Glam, pop e rock Il ballo della vita dei Måneskin

La band rivelazion­e di X Factor domani dal vivo al Gran Teatro Geox di Padova con il primo album «Il ballo della vita». «Vogliamo trasmetter­e sicurezza»

- Francesco Verni

Quando a fine dello scorso anno, dopo un (deludente) secondo posto ad X Factor, hanno messo in vendita i biglietti per la prima loro tournée, i Måneskin si sono ripresi tutto con gli interessi mandando sold out in meno di due ore l’intera tranche di concerti. E i quattro ragazzi di Roma, all’epoca, dovevano ancora uscire con il loro primo album. La band oggi ha ripreso la strada del live dopo il debutto al primo posto in classifica dell’album Il ballo della vita e sarà domani al Gran Teatro Geox di Padova (ore 21.30), per poi tornare sempre al Geox il 22 marzo (ore 21, info www.zedlive.com). Il gruppo che si era fatto notare già con l’Ep «Chosen» (disco di platino) per un attitude rock decisa, un’estetica vicina al glam anni Ottanta, performanc­e fresche e uno stile, anche se non esattament­e originale, di assoluta tendenza. X Factor e «Chosen» avevano lanciato i quattro ragazzi (tutti nati tra il 1999 e il 2001) in alto in classifica, dividendo il pubblico tra chi gridava al miracolo della rinascita del rock in Italia e chi li aveva bollati già come meteore di passaggio. Fatto sta che il cantante Damiano David, la bassista Victoria De Angelis, il chitarrist­a Thomas Raggi e il batterista Ethan Torchio non si sono fatti inebriare dal successo della prima tournée e si sono messi subito al lavoro sul primo album «Il ballo della vita», arrivato prima in classifica all’uscita nei negozi, due settimana fa. «Il ballo è un atto che avvicina le persone – ha detto la bassista - fa perdere le sovrastrut­ture e fa uscire la parte più spontanea di noi». Un disco meticcio, coloratiss­imo, tra rock, glam, funk, disco, rap e blues. «Il nostro messaggio è trasmetter­e sicurezza alle persone – continua Victoria - non bisogna farsi toccare dagli insulti

o autolimita­rsi: anche noi abbiamo rispettato il messaggio e non ci siamo imposti limiti di nessun tipo».

Se si vuole cercare qualcosa che unisca le varie anime musicali dell’album bisogna seguire la presenza, in diversi brani, di una protagonis­ta, Marlena, la musa della band. «Marlena è il filo conduttore – ha spiegato il frontman – abbiamo cercato di dare un nome, un volto e una voce al nostro messaggio di libertà». Messaggio «anti etichette» portato avanti da singoli come Morirò da re e Torna a casa, ma soprattutt­o dall’insospetta­bile rap di Immortale che vede la collaboraz­ione di Vegas Jones e la produzione di Don Joe. «Abbiamo fatto questo featuring non perché ci interessav­a entrare in quel mercato, ma perché siamo figli di questa generazion­e – ha detto Damiano - penso che il mio modo di scrivere sia influenzat­o dalle metriche rap».

L’uscita dell’album, cuore del concerto padovano di domani, è stata supportata da «This is Måneskin», un documentar­io che, dopo la proiezione per un giorno nei cinema di mezz’Italia, è ora visibile sulla piattaform­a Timvision. «Abbiamo voluto rappresent­are quel che è stato per quattro ragazziscr­ivere e incidere il primo disco – ha chiarito il cantante - far vedere le dinamiche, come scriviamo una canzone, il lato personale: non è una celebrazio­ne, è la verità dietro il disco».

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 ??  ?? ScatenatiI Måneskin in concerto: la moro musica è un mix di stili
ScatenatiI Måneskin in concerto: la moro musica è un mix di stili

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