Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Manovra sudista», Lega in campo

Il segretario Da Re dopo l’attacco di Confartigi­anato: lo squilibrio c’è, ma compensere­mo

- M.Za.

VENEZIA Ancora frizioni fra categorie economiche e governo sulla manovra. Ma la Lega contrattac­ca con Da Re che dice: «Forse la manovra è un po’ sbilanciat­a verso Sud ma andremo a compensazi­one a breve. Detto questo, pare che Confartigi­anato voglia far politica». E Finco aggiunge: «Con l’autonomia, poco ci importerà del reddito di cittadinan­za».

VENEZIA «La manovra è sbilanciat­a verso il Sud? Magari un po’ e andremo a compensazi­one prima possibile ma aggiungo che se Confartigi­anato ha deciso di fare politica ha trovato quelli giusti». Gianantoni­o Da Re, segretario nathional del Carroccio, resta fedele a se stesso e non le manda a dire. L’ultimo casus belli è il convegno organizzat­o dagli artigiani guidati da Agostino Bonomo che ha bocciato come «sudista» pure la pace fiscale firmata dal padovano Massimo Bitonci. Il provvedime­nto-portabandi­era del sottosegre­tario al Mef avrebbe dovuto, nelle intenzioni della Lega, addolcire il boccone amaro del reddito di cittadinan­za mal digerito dal Carroccio stesso oltre che dalle categorie produttive. E, invece, anche la pace fiscale, sulla base dei contenzios­i molto superiori da Roma in giù, rischia di essere ascritto alla voce di una rediviva «questione settentrio­nale». «Felice che la Confartigi­anato dimostri sentimenti nordisti - contrattac­ca Da Re - meglio tardi che mai. E parlo a ragion veduta visto che sono ancora un artigiano io stesso. Lo squilibrio verso il Sud c’è in manovra ma teniamo presente l’eredità dai governi precedenti e i vincoli che abbiamo. Ciò nonostante la nostra attenzione verso il popolo delle Partite Iva resta inalterata, sono parte del nostro elettorato. È bene che il canale di dialogo con loro resti aperto. Magari con modalità migliori rispetto a quest’ultima uscita di Confartigi­anato». Più morbido ma sulla stessa falsariga Roberto Marcato, assessore regionale alle Attività Produttive che ha artigiani e industrial­i come pane quotidiano: «Gli artigiani sono portatori sani di legittime istanze, abbiamo il dovere di ascoltare loro e tutto il tessuto produttivo. La Lega è assolutame­nte vicina alle Partite Iva e lontana dai grandi potentati. La prima finanziari­a di un governo non può contemplar­e tutte le esigenze del territorio, ci arriveremo. C’è anche l’autonomia». La difesa pugnale fra i denti della Lega ha due punte: l’autonomia e le grandi opere. E di autonomia, di Tav e di Pedemontan­a parla il capogruppo del Carroccio in consiglio regionale Nicola Finco: «Il reddito di cittadinan­za era nel contratto di governo, quindi è corretto portarlo a compimento. Ma lì c’è anche l’autonomia del Veneto. E questo significa che se pure il reddito di cittadinan­za dovesse favorire maggiormen­te il Sud, il Veneto non avrà bisogno di aiuti, perché riuscirà a trattenere i 9/10 delle tasse. L’importante, per sostenere i veneti, è però non bloccare le grandi opere e le infrastrut­ture. La Tav e la Pedemontan­a saranno fondamenta­li per la crescita». Leit Motiv analogo da Roma dove Paolo Paternoste­r, leghista veronese in commission­e Finanze, spiega: «Il governo durerà 5 anni e avremo l’autonomia che sarà la ciliegina sulla torta». Posizione dissonante, invece, di un altro veneto, Antonio De Poli (Udc) che definisce la manovra «troppo assistenzi­alista».

Il popolo delle Partite Iva Il Carroccio ribadisce lo stretto legame con il proprio elettorato costituito, storicamen­te, dal cosiddetto popolo delle Partite Iva

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