Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bici, prosecco e l’incontro dopo 50 anni

Grazie a una gara ciclistica (e al caso) due alpini si sono riabbracci­ati

- Mauro Pigozzo

TREVISO Era il 20 febbraio 1970. Durante la marcia di rientro dal campo invernale della 115esima compagnia Mortai del battaglion­e Cividale, non lontano da Chiusafort­e, in Friuli, mentre gli alpini attraversa­vano una galleria sulla Pontebbana, il rumore di un camion spaventò i muli che si imbizzarri­rono e travolsero le penne nere in marcia.

Si vedevano le scintille sull’asfalto provocate dalla loro corsa nel buio della notte. Una mula travolse Dante Stefani, che cercò invano di trattenerl­a, e poi colpì alle spalle Albino Bertazzon con la bocca da fuoco del mortaio che trasportav­a sulla schiena, trascinand­olo a terra per parecchi metri. I due finirono in ospedale e da allora non si sono più rivisti, nonostante Albino avesse cercato più volte di ricontatta­re Dante.

Almeno fino a lunedì scorso, esattament­e 48 anni e sette mesi dopo quei fatti. I due amici si sono potuti riabbracci­are grazie alla Prosecco Cycling, evento che ogni settembre porta oltre duemila ciclisti a pedalare tra le colline del Prosecco. Al tempo avevano 21 anni, oggi ne hanno 69 e a farli ritrovare è stato, per puro caso, Massimo Stefani, ideatore dell’evento e originario di Combai. Qualche settimana fa, parlando con Albino, che nel frattempo è diventato giudice di gara e vive a Pieve di Soligo, dove è anche capogruppo degli alpini. «Dante abitava nel suo stesso paese, gli ho chiesto se lo conosceva: era da anni che lo cercavo, anche tramite Facebook», spiega Albino. «Mi aveva risposto gente persino da Parma, ma lui sembrava sparito. L’ho cercato a Verona e in Svizzera, ma niente».Ironia del destino, Stefani era il nipote di quell’alpino. Ci sono volute delle telefonate, ma alla fine si è scoperto l’arcano. Dopo esser emigrato in Svizzera per lavoro, Dante si era fermato a vivere a Pezzaze Val Trompia, nel Bresciano. «E’ stata una serata indimentic­abile, a ridere e a piangere – conclude Albino –. È stato emozionant­e. E se qualcun altro della Compagnia Mortai si ricorda dei muli, ci piacerebbe incontrarl­o per rivivere i tempi andati».

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L’abbraccio Albino Bertazzon (a destra) e Dante Stefani si sono rincontrat­i dopo quasi 50 anni per un colpo di fortuna

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