Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Ecco dove e quando colpirà» Ladro arrestato dall’algoritmo

A Mestre primo successo per XLaw: il malvivente trova la pattuglia ad aspettarlo

- Biral

MESTRE Il ladro ha sfondato la vetrina del bar e una volta scoperto ha tentato di darsi alla fuga. Ad attenderlo all’uscita, però, ha trovato una pattuglia, spedita sul posto in anticipo da «XLaw», il sistema «predittivo» della polizia di Venezia in grado di dire dove e quando colpiranno i malviventi

VENEZIA «Tra le 3 e le 4 del mattino possibile furto in un esercizio commercial­e». L’alert è arrivato alla sala operativa e una pattuglia si è posizionat­a nelle vicinanze dell’obiettivo, nella zona della stazione ferroviari­a di Mestre. Alle 3.45, come previsto, un ladro ha sfondato la porta del bar di un hotel con l’intenzione di rubare il fondo cassa. Il risultato? Non appena il portiere dell’albergo ha chiamato il 113, gli agenti sono intervenut­i e hanno arrestato il bandito prima che potesse fuggire. Questo è il primo arresto della polizia a meno di un mese dall’attivazion­e a Venezia di «XLaw», un innovativo sistema che permette di prevenire furti e rapine grazie a un algoritmo.

La soluzione, elaborata da un ispettore della questura di Napoli, in alcune città italiane ha già ridotto il numero di reati. L’obiettivo è proprio questo: abbassare l’indice di criminalit­à come è già successo a Napoli e a Prato. Quindi, aumentare gli arresti. «Noi lavoriamo per prevedere i reati e quindi prevenirli», aveva detto il questore Vito Danilo Gagliardi durante la presentazi­one del sistema «XLaw». Il primo a finire in manette, grazie all’alert inviato dalla nuova soluzione digitale, è stato S.D.S, 55enne di origini pugliesi e senza fissa dimora e con alle spalle diversi precedenti. L’uomo è stato fermato ieri notte all’esterno dell’hotel «Plaza», di fronte alla stazione dei treni di Mestre. Il portiere dell’albergo si è accorto della sua presenza dopo aver sentito la porta di vetro dell’ingresso del bar andare in frantumi. Il 55enne, vestito con abiti scuri e che indossava un paio di ciabatte, ha sfondato il portone e, una volta entrato nel locale, si è diretto verso il bancone, con l’obiettivo di saccheggia­re il registrato­re di cassa. Non appena si è accorto di essere stato scoperto ha tentato di dileguarsi e si è diretto verso la zona taxi, dall’altro lato della strada. Lì, però, ha trovato una pattuglia della squadra volanti che lo stava aspettando.

I poliziotti si trovavano in quella zona proprio grazie all’alert di «XLaw», che aveva previsto un possibile furto basandosi su una serie di dati storici e «urbani» che vengono inseriti nel sistema: si va dai precedenti reati commessi (che vengono descritti in maniera precisa evidenzian­do ora, luogo e modalità) alla presenza di insediamen­ti economici come le banche, dalle denunce al tessuto urbano fino a quello sociale, ossia chi vive nel quartiere. Chi commette reati come i furti, poi, in genere agisce spesso nella stessa zona perché ne ha una maggiore conoscenza e perché è in grado di spostarsi, quindi di fuggire più facilmente. Un’area che, grazie all’algoritmo, si evidenzia nel monitor della sala operativa della questura. Gli agenti, non appena scatta l’alert, mandano una pattuglia sul posto bloccando, di fatto, ogni possibile fuga ai banditi. Che è quello che è successo ieri notte al 55enne, che si è ritrovato in trappola. I poliziotti lo hanno accompagna­to in questura e lo hanno arrestato per furto aggravato. L’uomo ieri mattina è comparso di fronte al giudice per la direttissi­ma ed è stato condannato a otto mesi di reclusione e a duecento euro di multa. L’anticrimin­e della Questura gli ha notificato anche un foglio di via dal Comune di Venezia.

Il questore

Noi lavoriamo per prevedere i reati e dunque per prevenirli. Si chiama polizia predittiva. Le nostre pattuglie modificher­anno la loro presenza sul territorio, si concentrer­anno nelle zone più a rischio

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